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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Dante

Giochi d'azzardo, la Provincia deve incassare 39,3 milioni di euro

In base alla ripartizione dei nove decimi stabiliti nello statuto di autonomia tra Stato e Provincia, a quest'ultima spettano 12,1 milioni nel 2006, 14,7 milioni nel 2007 e 12,8 milioni nel 2008

Alla Provincia di Trento, per il triennio 2006-2008, spettano 39,6 milioni di euro frutto di giochi, video poker, scommesse sportive e bingo. Una crifra che però deve essere ritocatta al rialzo negli anni più recenti, visto che mediamente l'incremento annuo del numero di giocatori è nell'ordine del 20%. Si tratta poi di numeri relativi al periodo precedente all'accordo di Milano di fine 2009 sottoscritto tra Provincia e Stato, quindi ad oggi si dovrebbe aggiungere anche il cosidetto Preu (Prelievo erariale unico). I criteri per questa devoluzione saranno stabiliti da una apposita norma di attuazione in materia finanziaria, alla luce delle rilevanti modifiche al titolo VI dello Statuto speciali di autonomia apportate a seguito dell’Accordo di Milano del 2009, attualmente all’esame della competente commissione dei 12.

I dati emergono da un'interrogazione presentata in consiglio provinciale dal consigliere Marco Sembenotti (civica), cui ha risposto il vicepresidente della giunta Pacher. Nel dettaglio:
 
scommesse sportive e pronostici: 1,6 milioni nel 2006, 1,2 nel 2007 e 1,2 nel 2008.
Lotterie nazionali: 10,5 milioni di euro nel 2006, 13,7 nel 2007; 11,7 nel 2008
Bingo: 1,4 nel 2006, 1,3 nel 2007, 1,8,nel 2008.
 
Entrate totali per le casse provinciali pari a 13 milioni e 500mila nel 2006, 16 milioni e 200mila nel 2007, 14 milioni e 200 mila nel 2008. Pertanto, in base alla ripartizione dei nove decimi stabiliti nello statuto di autonomia tra Stato e Provincia, a quest'ultima sono andati 12,1 milioni nel 2006, 14,7 milioni nel 2007, 12,8 milioni nel 2008. 
 
Siamo sicuramente su valori più alti, secondo Sembenotti, visto che i dati forniti dall’assessore si riferiscono a diverse stagioni fa e che ultimamente si sta registrando un incremento del gioco d’azzardo pari al 20-30% all’anno: cifre imponenti che raccontano di una media di 1300 euro all’anno a testa spesi dai trentini nel fenomeno gioco, 670 milioni di euro solo nel 2011, che corrispondono niente meno che a 1/7 dell’intero bilancio provinciale. A fronte di questi dati le misure prese dai comuni (come le distanze minime dai luoghi sensibili) sono a suo avviso palliativi di limitata efficacia.
 
 
 
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