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Cascata sul Mandrone, Sat: "Video scenico, guardiamo i dati"

Le immagini della fusione lasciano a bocca aperta, ma occorre guardare ai dati per avere contezza di quanto sta accadendo

Un'impressionante cascata d'acqua scende verso la Val Genova a metà luglio del 2022. A documentare il fatto è Elimast Helicopter Service che, sulla sua pagina Facebook, ha pubblicato il video che è diventato virale e ha visto migliaia di reazioni da parte degli utenti, oltre ai tantissimi commenti. 

Quelle che documentano la fusione sono certamente immagini che lasciano a bocca aperta, visto il problema attuale e pressante del cambiamento climatico, oltre alla siccità che strozza il Paese, che fanno pensare a un futuro sempre meno rassicurante. 

Come spiega il presidente della Commissione glaciologica della Società degli alpinisti tridentini, Cristian Ferrari, quelle sul Mandrone, che è la parte anteriore del ghiacciaio dell’Adamello, sono condizioni che, solitamente si vedono tra metà settembre e inizio ottobre. "Il video è un po' sensazionalistico, nel senso che dice tutto e non dice nulla - sottolinea il presidente Ferrari -. Se non viene mostrata la cascata alla mattina, il giorno prima o l'anno prima, come si può dire che è tanta o poca? Ragionevolmente è tanta, in questo periodo sta facendo molto caldo e non ci sono precipitazioni". È certamente una portata importante, ma il paragone può essere fatto solo con materiale da confrontare. 

Questo non significa che la situazione non sia preoccupante, ma occorre andare a confrontare come la situazione sia cambiata nel tempo. "Bisognerebbe vedere la fotografia dell'anno scorso quando non faceva tutto questo caldo" precisa Ferrari.

Come la Sat documenta la situazione dei ghiacciai

"Per i dati che abbiamo sotto mano, sappiamo che è maggiore rispetto all'anno scorso, però (il video ndr) è scenico - continua il presidente -. A noi piace andare vedere delle cose più reali, oggettive. Per esempio, abbiamo fatto un estratto per immagini satellitari dal satellite Sentinel dell'Esa del ghiacciaio dell'Adamello fotografato in tre momenti diversi: metà luglio di quest'anno, metà luglio dell'anno scorso e metà settembre scorso. Quello che si vede è che luglio di quest'anno e luglio dell'anno scorso sono totalmente diversi. A luglio di quest'anno il ghiacciaio è totalmente senza neve; a luglio dell'anno scorso il ghiacciaio era totalmente pieno di neve. Le foto di luglio di quest'anno sono esattamente uguali a quelle del 18 settembre dell'anno scorso, senza neve entrambi. Però siamo al 15 di luglio e l'altra foto è del 18 di settembre, in mezzo ci sono due mesi di estate. Questi sono dati oggettivi, lì uno dice che c’è una bella differenza, si vede ed è documentata”.

Immagini satellitari del ghiacciaio dell'Adamello tra il 2021 e il 2022

A monte ci sarebbe anche un misuratore di portata che è di proprietà della Provincia, attualmente Sat non ha ancora visto i dati, ma essendo un numero preciso, potrebbero dare una fotografia ancora più precisa della situazione.

Cambiamento climatico, valanghe e spostamenti 

“Quanto accaduto in Marmolada è una disgrazia, però crolli di ghiaccio, in ghiacciaio, non di quelle entità, ci sono - ricorda il presidente -. In montagna con il caldo è facile anche che si verifichino delle scariche di sassi, ma anche se io faccio il video di un sasso che mi cade di fianco mentre sto arrampicando avrò 10 milioni di visualizzazioni, però non significa nulla”.

Sulla notizia di un nuovo evento in Marmolada di domenica, Ferrari precisa che: “Non si tratta di un nuovo distacco, sarà lì da circa 7-8 anni. Hanno sentito un rumore, può darsi che si sia mosso un pochino, ma è normale”.

Il vero dato allarmante

Dalla misurazione periodica fatta dalla Sat, emerge che il ghiacciaio sulla parte frontale arretra di circa 10-15 metri ogni anno. Le misurazioni vengono fatte da Sat a metà settembre/inizio ottobre, ma l'ipotesi della glaciologi è che la fusione del 2022 possa essere molto elevata. “Abbiamo metà della neve e da metà maggio sta facendo molto caldo, le prossime due settimane, da previsioni, saranno molto dure - spiega Ferrari -. Probabilmente la situazione sarà peggiore del 2003, anche perché quest’anno sta facendo caldo sia il giorno sia la notte. Durante la notte di solito, quando fa più fresco, il ghiaccio si assesta un poco e anche l'acqua si ferma, la fusione rallenta. Invece in questo caso continua giorno e notte”.

Le forti ondate di caldo estivo vanno a sciogliere quegli accumuli di neve che dovrebbe trasformarsi in ghiaccio nell’arco di qualche anno. In condizioni come quelle attuali, il rischio è proprio quello che manchi la materia per far aumentare il ghiacciaio. “Quest’anno il bilancio di massa del ghiacciaio è fortemente negativo - conclude Ferrari -. Oggi se andassimo insieme in un ghiacciaio, sotto troveremmo la neve dell'ultimo inverno, quella di due inverni fa e anche quella di tre anni fa che si trasforma in ghiaccio. Probabilmente quasi tutta la neve di quest'inverno si è sciolta e così potrebbe avvenire a quella che è rimasta dall'anno scorso e dall'anno prima ancora. Ad oggi tanta acqua arriva dai ghiacciai, nel momento in cui questi saranno troppo piccoli o non ci saranno più e capiterà un'altra ondata di caldo come quella attuale, ce ne sarà ancora meno. Ieri il Noce era pieno d'acqua e come spiegavo a delle persone, è tutto ghiaccio che se ne va. Per capire la proporzione, bisognerebbe comprendere che ogni anno, a fronte di un chilo di neve che scende, 30 di ghiacciaio se ne vanno”.

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