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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il fatto

Non si può rifiutare il pagamento con bancomat: gelateria multata

Da fine giugno sono scattate le multe per chi non accetta il pagamento con carta. I chiarimenti della guardia di finanza

Le multe per chi rifiuta il pagamento con il bancomat sono realtà. In Veneto una gelateria si è rifiutata di far far pagare 20 euro di gelato con il bancomat, il cliente ha denunciato il fatto alla Guardia di Finanza e la titolare del negozio ha dovuto pagare una multa di 30 euro comminata dalla Prefettura. Le Fiamme Gialle hanno così applicato l'entrata in vigore dell'obbligo dei pagamenti elettronici negli esercizi commerciali, scattata il 30 giugno scorso.

Sono entrate in vigore a fine giugno le nuove norme che prevedono sanzioni per commercianti, artigiani e professionisti che non consentono ai propri clienti di pagare con carte di credito o debito tramite Pos, il dispositivo elettronico che consente di utilizzare le carte, a prescindere dalla cifra. Sulla questione sono arrivati alcuni chiarimenti della guardia di finanza, per fare luce su quando effettivamente scattano le multe. I chiarimenti della finanza sono arrivati attraverso due note di istruzioni diramate ai reparti territoriali dal capo del III reparto operazioni del comando generale, Giuseppe Arbore.

Quando scattano le multe per chi non accetta pagamenti col Pos

Prima di tutto, è stato spiegato che le multe scattano solo se il consumatore si vede negare il pagamento elettronico dal commerciante, dall'esercente o dal professionista. Questo vuol dire che, anche se tali soggetti non hanno il Pos, la sanzione non viene comminata qualora il cliente decida di pagare in contanti e non chieda di usare una carta di credito o un bancomat. Nelle note si legge anche che "l'indicazione dei mezzi di pagamento elettronici la cui accettazione dà luogo all'applicazione della sanzione deve ritenersi tassativa". 

In parole povere, quindi, la sanzione scatta solo se non viene accettato un pagamento che il cliente vuole effettuare con "carte di debito, di credito e prepagate", ma non scatta se il cliente vuole effettuarlo "con altri strumenti alternativi al contante". I commercianti non sono sanzionabili, dunque, se non accettano strumenti alternativi come Satispay, Paypal e simili. Ai finanzieri, inoltre, è stato ricordato che nessuna sanzione deve scattare in caso di "oggettiva impossibilità tecnica": ad esempio, quando ci sono "comprovati problemi di connettività o di malfunzionamenti dei dispositivi per l'accettazione dei pagamenti elettronici".

All'accertamento possono procedere anche gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria. Dopo la contestazione della violazione ai trasgressori, al prefetto della provincia in cui è stata commessa deve essere trasmesso il rapporto con la prova delle contestazioni eseguite. Tutte le violazioni, insieme all'importo della sanzione applicata, devono essere registrate all'interno del software Ares della guardia di finanza.

Cosa cambia per chi paga spesso con bancomat e carte di credito

Nel dettaglio, dal 30 giugno 2022 esercenti e professionisti devono accettare obbligatoriamente come mezzi di transazione carte di debito, credito o prepagate tramite Pos. Sono entrate in vigore, infatti, le nuove regole contenute nell'ultimo decreto Pnrr: si prevede non più solo l'obbligo di accettare i pagamenti elettronici, ma anche l'applicazione di sanzioni in caso di mancato adeguamento alla normativa. L'obiettivo delle nuove regole è quello di perseguire in ogni modo e a ogni livello l'evasione fiscale.

L'elenco delle categorie interessate è lungo: dagli artigiani come falegnami, fabbri e idraulici, a ristoratori e baristi, a negozianti e anche ambulanti. L'obbligo riguarda inoltre notai, avvocati, ingegneri, geometri, commercialisti, medici, consulenti del lavoro e dentisti.

Fonte: Today

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