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Cronaca Baselga di Pinè

Rubano l'acqua del Comune per le fragole ma prosciugano l'acquedotto: danno da 220.000 euro

Furto di acqua pubblica per fini agricoli: l'allaccio abusivo prevedeva cisterne sotterranee. Complesse le indagini, al termine delle quali sono stati denunciati due imprenditori agricoli

Migliaia di euro di acqua pubblica sottratta per utilizzarla in agricoltura. Rubata, si potrebbe dire a buon titolo. Il reato è quello di furto, e la denuncia è arrivata al termine delle indagini da parte dei carabinieri.

Teatro della vicenda l'Altopiano di Pinè, dove due imprenditori agricoli erano riusciti ad allacciarsi abusivamente alla rete pubblica approvvigionandosi di acqua per un danno erariale stimato in 220.000 euro. Sì, perhè non c'è solamente il valore del'acqua in sè ma anche il danno provocato: il furto d'acqua aveva addirittura svuotato il serbatorio della comunità di Baselga, costringendo il Comune a riempirlo tramite autobotti nel periodo estivo.

La coltivazione di fragole gestita dai due aveva addirittura visto raddoppiare il numero di piante coltivate. I frutti venivano esportati anche all'estero, insomma: l'attività agricola era fiorente. I carabineri parlano di "un complesso sistema idraulico abusivo, composto da numerose cisterne, pompe e centinaia di metri di tubature, in gran parte interrate, che hanno reso gli accertamenti particolarmente difficili". Non una cosa improvvisata.

Le indagini sono state condotte in collaborazione con il Comune e l'ente erogatore Stet. E' stata messa nella rete una sostanza tracciante atossica, rintracciata anche nella piantagione incriminata, collegata all'acquedotto senza passare da alcun contatore. I due a quel punto sono stati colti sul fatto, e denunciati. L'accusa è di furto aggravato e continuato.

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