Funivia e autostazione all'ex Sit, e sul Not Andreatta prende tempo
Nuovi progetti, ma anche vecchi edifici da demolire, ed un tavolo tecnico per il Not. Ecco le principali questioni di cui si è discusso nell'incontro tra la giunta provinciale e quella comunale. Sul tavolo anche il tema della sicurezza: la Provincia stanzierà risorse per qualche agente in più a Trento
Stazione delle corriere e partenza della funivia di Sardagna all'ex Sit, università nell'area Trento Fiere in via Briamasco, per quanto riguarda invece il Not a Mattarello si aprirà un tavolo tecnico. Sono queste alcune dellle novità principali per la città di Trento emerse nel corso della seduta congiunta delle due Giunte, quella comunale e quella provinciale, tennutasi ieri a palazzo Thun. L'ultima volta fu nel 2009.
Sul tavolo ci sono importanti questioni urbanistiche: prima fra tutte quella del nuovo ospedale. Su questo punto Andreatta ha chiesto tempo alla Provincia ottenendo l'avvio di un tavolo tecnico che valuterà anche la vecchia ipotesi di realizzare la struttura in via al Desert. Lo spostamento del progetto sull'area ex base militare di Mattarello permetterebbe però alla Proviincia di ripartire da zero con una gara del tutto nuova, dopo quella andata a monte.
Altro punto focale è l'area ex Sit, dove, come già annunciato in campagna elettorale da Andreatta, dovranno trasferirsi l'autostazione e la stazione della funivia di Sardagna. Sull'area potrebbero sorgere anche nuuovi spazi fieristici dato che la Provincia prevede di lasciare all'università quelli di Trento Fiere in via Briamasco, ma anche altri esercizi commerciali.
Si è parlato anche di un possibile prolungamento della funivia fino al Monte Bondone, ipotesi che ha più di un decennio, e della destinazione turistica (senza cambio di destinazione d'uso) dell'ex Hotel Panorama di Sardagna. C'è molto da costruire ma anche molto da demolire: tra le strutture segnalate dal Comune, come richiesto dall'assessore provinciale Daldoss, ci sono l'ex Frizzera di via Brennero, l'ex Atesina ai Solteri, la Nave di via San Pio X e l'ex Centro Civico di San Donà. Un'altra richiesta riguarda innvece la sicurezza: Andreatta ha chiesto la possibilità di un ampliamento di organico della polizia locale, gestita dalla Provincia tramite il Consiglio delle autonomie locali.