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Il dramma

L'ultimo saluto al campione Max Benetton

La testimonianza dell'amico che era con lui: "Fuori dall'acqua era ancora vivo"

Sabato 27 maggio sarà il giorno dell'ultimo saluto a Massimo Benetton, per tutti Max, il campione di kayak freestyle che ha perso la vita martedì sera in una sponda del torrente Aurino. Arrivato il nulla osta, la famiglia ha potuto organizzare i funerali che verranno celebrati nella chiesa di Losson della Battaglia, a Meolo, alle 10.30. Dopo la cerimonia ci sarà la cremazione a Treviso. Un incidente definito dagli esperti e appassionati dell'ambiente "anomalo" e su cui ha rilasciato una testimonianza in Facebook l'amico e guida rafting di Brunico che era assieme al campione veneziano, Paolo Buzzi.

La ricostruzione

Verso le 19 si erano trovati con altri due kayakers, tutti esperti: Didi e Fabian. "Abbiamo deciso di fare quella discesa - esordisce - Il livello dell'acqua era alto, per questo dopo un controllo del percorso siamo arrivati alla conclusione che sarebbe stato pericoloso fare tutto il tratto". I quattro si sono imbarcati a Gisse, sopra Lutago in Valle Aurina, per poi uscire a Monte Spico. "La discesa di quasi un'ora era andata benissimo, direi perfetta - commenta Buzzi -. Io sono uscito a Monte Spico e Max, Didi e Fabian hanno deciso di proseguire per altri 300 metri".

A un certo punto i tre non hanno più visto il kayak di Benetton. "Guardando a monte Max era a nuoto - continua la guida rafting - Didi con un lancio di corda è riuscito a raggiungerlo, ma dalla riva destra era impossibile tirarlo fuori per la potenza della corrente". Quindi il campione di Meolo è stato spinto dalla forza del fiume dall'altro lato. "Sembrava fosse salvo, era riuscito a stare in piedi, ma poi si è accasciato di nuovo in acqua". La corrente forte, l'acqua gelida. "Abbiamo ipotizzato che fosse in ipotermia o si fosse rotto un arto", quindi è partito l'allarme. "Mi sono imbarcato - prosegue Buzzi - pagaiando a tutta forza ho trovato Max dopo 5 minuti". Erano riusciti a portarlo a riva dove i medici hanno iniziato subito la rianimazione. Max era ancora vivo, il cuore dava un leggero battito, ma purtroppo tra il freddo dell'acqua e il fatto di essere rimasto nel fiume gelido per 20 minuti, alla fine non ce l'ha fatta".

Il lutto

Alla Federazione italiana di canoa turistica è calato il lutto. "Sono drammi che lasciano il segno per tutta la vita", commenta il socio Arcangelo Pirovano Todeschini. La famiglia di Benetton ha chiesto che le offerte vengano devolute a favore di opere caritatevoli. "Tutta la comunità è vicina al dolore dei parenti, degli amici e di quanti lo hanno amato", ha detto il sindaco di Meolo Daniele Pavan.

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