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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Cgil, mobilitazioni in tutto il Trentino per il diritto al lavoro

La Fp Cgil del Trentino ha in calendario una serie di assemblee territoriali di mobilitazione e informazione a Riva del Garda, Rovereto, Trento e San Michele all'Adige. Il sindacato chiede tutele per i lavoratori

Rinnovo dei contratti di lavoro, reintegro per i licenziamenti economici illegittimi e opposizione all'estensione al lavoro pubblico dei licenziamenti collettivi, con assemblee a Riva, Rovereto, Trento e San Michele. Queste le linee che la Fp Cgil del Trentino ha dettato nel corso dell'assemblea del direttivo provinciale riunitosi il 26 aprile.

Il sindacato guidato da Giampaolo Mastrogiuseppe, dice "no" allo scambio tra il Foreg e i rinnovi contrattuali nel pubblico impiego in Trentino e "sì" al reintegro dei lavoratori licenziati senza giustificato motivo oggettivo. Ancora giudizio negativo all'ipotesi di estendere al lavoro pubblico i licenziamenti collettivi nel caso di difficoltà finanziarie degli enti. 
 
All'interno del pacchetto di iniziative in vista dello sciopero già previsto dalla Cgil nazionale nel mese di maggio, la Fp Cgil del Trentino ha messo infatti in calendario una serie di assemblee territoriali di mobilitazione e informazione che si terranno il 2 maggio a Riva del Garda, il 3 maggio a a Rovereto, il 4 maggio a Trento e il 7 maggio a San Michele all'Adige. 
 
Le ragioni della protesta sono riassunte in un documento approvato dal direttivo della Fp Cgil. In primo luogo, nel mirino del sindacato di via dei Muredei c'è la logica di chi, come la Cisl Fp, invocherebbe il rifinanziamento del Foreg – il fondo provinciale da cui si attingono le risorse per le retribuzioni accessorie degli addetti dei comparti pubblici in Trentino – in cambio del perdurare del blocco della contrattazione di primo livello. Per la Fp Cgil è invece necessario che si giunga al rinnovo della parte economica dei contratti di lavoro anche in Trentino, superando il blocco imposto dalle manovre del Governo Berlusconi e confermato dal governo Monti. 
 
Per quanto riguarda il fronte nazionale, al primo punto c'è la difesa della reintegrazione dei lavoratori in caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo illegittimo. Su questo versante la Fp Cgil del Trentino chiede che l'articolo 18 venga ripristinato in toto anche per i licenziamenti economici. A ciò si aggiunge la contrarietà all'estensione al pubblico impiego i licenziamenti collettivi, soprattutto se questi potranno essere previsti anche in caso di difficoltà finanziarie degli enti pubblici, dimenticando quindi che la pianta organica è definita sulla base delle esigenze degli utenti dei servizi, non certo sulle risorse a disposizione. Ed anche per questo motivo e per il rischio di veder ridotti i servizi alla collettività, che la Fp Cgil si dice contraria all'inserimento in Costituzione dell'obbligo del pareggio di bilancio. Di qui la necessità di tornare a mobilitare le lavoratori e le lavoratrici dei settori pubblici a partire dalle assemblee organizzate tra il 2 e il 7 maggio prossimi in Trentino. 
 
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