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Cronaca Centro storico / Piazza Dante

Danni morali per donne vittime di violenza: mancano soldi, risarcimento vincolato all'Icef

L'assessore Zeni: "Le cifre a disposizione sono modeste, 30mila euro quest'anno, 50mila l'anno prossimo". Potranno usufruirne solo donne con Icef basso

Un altro passo avanti nel contrasto alla violenza di genere, ma le risorse scarseggiano: la Quarta commissione, si è aperta con il parere favorevole (4 sì, due astenuti Viola e Zanon di Pt) alla delibera della Giunta, presentata da Luca Zeni, sul fondo di solidarietà per le donne vittime di violenza. Si tratta dell'attuazione di una norma contenuta nella finanziaria che prevede l'anticipo dei danni morali e non più, come in passato, sulla parcella dell'avvocato.

Vi sono tuttavia dei requisiti per l'accesso al fondo: la residenza in Trentino, Icef inferiore a 0,40, la condanna del reo al risarcimento morale. I reati vanno dai maltrattamenti in famiglia, alle violenze sessuale, allo stalking ma sono contemplati anche casi estremi come l'abuso di correzione, il tentato omicidio e le minacce. Sull'indicatore Icef come requisito per il risarcimento la consigliera Violetta Plotegher ha espresso qualche dubbio. Sembra che si tratti di mancanza di fondi: questa la motivazione addotta dall'assessore Zeni che ha spiegato comele cifre a disposizione siano modeste, 30mila euro per il 2016 e 50mila per i due anni successivi.


In concreto la Provincia interverrà con un anticipo del 30% di quanto stabilito dal giudice, a partire dai 3000 euro e fino al cifra massima di 5000 euro. Quando il beneficiario ottiene il risarcimento dal condannato, così stabilisce la delibera, restituisce il fondo.  Nel caso in cui la vittima non riesca ad ottenere il risarcimento dei danni morali, la Provincia non chiederà il rimborso dell'anticipo. 
 

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