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Cronaca

Fiumi a secco, dietrofront della Provincia

Slitta l'entrata in vigore dell'accordo sui deflussi minimi vitali che sarebbe dovuto partire dal primo marzo. L'assessore all'ambiente Gilmozzi è pronto ad incontrare tutti i soggetti coinvolti

Dopo le proteste dei giorni scorsi, slitta l'entrata in vigore dell'accordo sui deflussi minimi vitali dei corsi d'acqua che sarebbe dovuto partire dal primo marzo. L'assessore all'ambiente Mauro Gilmozzi si è detto pronto ad incontrare tutti i soggetti coinvolti.

Il nuovo patto sui deflussi minimi dei fiumi siglato tra Provincia e Hydro Dolomiti Energia avrebbe portato più acqua nelle centrali idroelettriche, con un aumento dei ricavi, che avrebbe dovuto essere re-investito a favore dei territori.

Nei giorni scorsi si erano fatti sentire molti esponenti del mondo ambientalista, a cominciare da Italia Nostra, che lamentava il mancato coinvolgimento dell'associazionismo verde. Sul piede di guerra anche Wwf, legambiente, pescatori trentini, sindaci delle Giudicarie, con i presidenti dei Consorzi Bim Sarca e Bim Chiese e il Parco naturale Adamello Brenta.

La Provincia dunque fa dietro-front ed ora apre ad una fase di dialogo sul futuro dei corsi d'acqua in Trentino con il neonato Comitato permanente per la difesa delle acque del Trentino, che rappresenta le associazioni e i territori che hanno deciso di mobilitarsi per questa battaglia. 

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