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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Discriminazioni, via libera in commissione. La destra: "Legge manifesto"

Morandini:"Potenzialmente dannosa per la solidità della famiglia". Ma ci sono diritti da garantire, come quello a una sepoltura comune o alla visita del compagno malato in ospedale. C'è ancora un 10% di omosessuali che fatica a trovare un alloggio

La IV Commissione permanente del Consiglio provinciale ha dato parere positivo al testo unificato in materia di discriminazioni per l'orientamento sessuale. Il testo coordina due iniziali disegni di legge, uno di iniziativa popolare e l'altro del Pd, presentato dichiaratamente per supportare la proposta del comitato Firma Love guidato da Paolo Zanella. Voti favorevoli da parte di Mattia Civico e Sara Ferrari (Pd), Gianfranco Zanon (Gruppo misto), Salvatore Panetta (Upt) e Michele Dallapiccola (Patt). Contrario il voto di Pino Morandini (Pdl) e Marco Sembenotti (Civica). Il testo è stato "promosso" con alcuni emendamenti alla versione originaria, proposti da Paolo Zanella, da Sara Ferrari, da Mattia Civico. 

Dibattendo sul testo, il consigliere Pino Morandini (Pdl) si è dichiarato molto perplesso sulla proposta legislativa, che promuove la discutibile cultura del gender. La situazione delle discriminazioni - ha detto, citando riferimenti statistici - non è così grave da giustificare un intervento legislativo. Siamo l'ottavo Paese al mondo per accettazione dell'omosessualità, un recente sondaggio Swg non vede traccia degli omosessuali tra le categorie più odiate (a differenza ad esempio degli immigrati). Esiste d'altro canto - ha aggiunto Morandini - una tutela che viene dalle ordinarie norme penali, non c'è quindi alcun bisogno giuridico, sociale e culturale di una specifica legge su questa materia. L'esponente di minoranza ha poi espresso forte preoccupazione per il progetto che avanza di educazione, anche scolastica, favorevole alle più varie tendenze sessuali e potenzialmente dannosa per la solidità dell'istituto familiare. 

Ha replicato Mattia Civico (Pd) rovesciando i dati statistici: se solo il 65% dichiara di rispettare senza problemi i diversi orientamenti sessuali, significa che un problema c'è eccome. L'iniziativa legislativa ha la valenza di lanciare un segnale culturale, di rafforzare gli anticorpi sociali contro l'omofobia e il bullismo a sfondo sessuale. 

Paolo Zanella ha riconosciuto che per un gay e una lesbica vivere in Italia - e non in Iran - è una fortuna. Ciò non toglie che arretratezza culturale e anche normativa resistono: il primo step verso una parità piena di diritti - coerente con l'articolo 3 della Costituzione - è contrastare le discriminazioni. Ci sono diritti da garantire, come quello a una sepoltura comune o alla visita del compagno malato in ospedale. C'è ancora un 10% di omosessuali che in quanto tali trovano difficoltà a trovare un alloggio in affitto. 
Sul tema è intervenuto anche l'assessore alla salute Ugo Rossi. Ha sottolineato che c'è un lavoro da fare sul piano culturale e che il testo unificato viene positivamente giudicato dalla Giunta provinciale. Giuseppe Filippin (Gruppo misto) ha espresso il favore del collega Mario Magnani, sostituito per la seduta.

Marco Sembenotti (Civica) ha detto di stare con Morandini e di non condividere affatto questa "legge manifesto", che si basa su un generico concetto di "discriminazione" e apre a una cultura pericolosa per i valori capitali della nostra società. Favorevole al testo l'Upt, rappresentato da Salvatore Panetta.

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