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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro storico

Galtung al Festival: "Nei posti di potere uomini di Goldman Sachs"

Il Nobel alternativo per la pace si presenta in camicia hawaiana e parlando italiano. La crisi, dice, è solo all'inizio e il sistema non funziona. Bocciati capitalismo e socialismo: puntare all'eclettismo

“Una buona economia deve soddisfare due condizioni: i bisogni della natura e quelli degli esseri umani, puntando su terra, lavoro e capitale. Non lo fa di certo il capitalismo, che sta distruggendo la terra, generando disuguaglianza e violenza. Se non si cambia il modello attuale, andremo incontro ad altre crisi. Siamo solo all'inizio, non alla fine di un processo di crisi". Johan Galtung, Nobel alternativo per la pace, rivolta come un calzino il pensiero economico diffuso e, in qualche modo dice le cose che tanti pensano di un sistema che non regge più e rende il futuro più incerto di quanto non lo sia per definizione. Galtung, rettore di Transcend Peace University, non è uno che le manda a dire e snocciola alcune, evidenti, verità che dovrebbero far riflettere: "“Bisogna tornare all’economia reale, ad un’economia che porti a un consumo. Basta con l’economia finanziaria che è solamente vendere e comprare senza sosta e senza motivo. Questo ha generato una crisi che è solo all'inizio, non alla fine, anche perché nei posti di potere, in Europa, Italia, Grecia, Spagna, ci sono uomini che sono stati di Goldman Sachs...". Il riferimento a Monti e Draghi è evidente e al loro passato nella banca d'affari è evidente e suggerisce logiche di potere inquietanti.

Fasciato nella sua camicia hawaiana (in un Festival in cui giacca e camicia sono praticamente d'ordinanza per gli ospiti), il sociologo norvegese scandisce le linee della sua filosofia in un italiano che sorprende: “Un’economia buona deve rispettare tre principi: diversità, simbiosi e uguaglianza. Il capitalismo che conosciamo bene è esattamente il contrario poiché, attraverso la monetizzazione di tutto, fa sparire la diversità, rende i prodotti identici e, quindi, non ci sono né uguaglianza né simbiosi. Si crea una società sempre più squilibrata con un’enorme differenza tra ricchi e poveri. Una differenza che aumenta ed alimenta violenza di classe. Questa – ha proseguito Galtung – non è una vita degna e vanno cercate alternative. Che non possono essere né socialismo né capitalismo, ma eclettismo. Non c’è una formula semplice, ma ci sono due condizioni che vanno sempre soddisfatte: i bisogni della natura e quelli degli essere umani. E va riconosciuto il valore del lavoro ad ogni livello”.
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