Galtung al Festival: "Nei posti di potere uomini di Goldman Sachs"
Il Nobel alternativo per la pace si presenta in camicia hawaiana e parlando italiano. La crisi, dice, è solo all'inizio e il sistema non funziona. Bocciati capitalismo e socialismo: puntare all'eclettismo
“Una buona economia deve soddisfare due condizioni: i bisogni della natura e quelli degli esseri umani, puntando su terra, lavoro e capitale. Non lo fa di certo il capitalismo, che sta distruggendo la terra, generando disuguaglianza e violenza. Se non si cambia il modello attuale, andremo incontro ad altre crisi. Siamo solo all'inizio, non alla fine di un processo di crisi". Johan Galtung, Nobel alternativo per la pace, rivolta come un calzino il pensiero economico diffuso e, in qualche modo dice le cose che tanti pensano di un sistema che non regge più e rende il futuro più incerto di quanto non lo sia per definizione. Galtung, rettore di Transcend Peace University, non è uno che le manda a dire e snocciola alcune, evidenti, verità che dovrebbero far riflettere: "“Bisogna tornare all’economia reale, ad un’economia che porti a un consumo. Basta con l’economia finanziaria che è solamente vendere e comprare senza sosta e senza motivo. Questo ha generato una crisi che è solo all'inizio, non alla fine, anche perché nei posti di potere, in Europa, Italia, Grecia, Spagna, ci sono uomini che sono stati di Goldman Sachs...". Il riferimento a Monti e Draghi è evidente e al loro passato nella banca d'affari è evidente e suggerisce logiche di potere inquietanti.