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Cronaca

Festa abusiva, settanta denunciati: presenti anche trentini

L'evento era stato organizzato in un casolare, a interrompere il party abusivo sono state le forze dell'ordine dopo segnalazione di alcune persone disturbate dalla musica ad alto volume

Sono settanta le persone che sono state denunciate a metà febbraio, nel fine settimana tra il 12 e il 13, perché trovate a ballare e festeggiare in un capannone senza avere i permessi per organizzare la festa nelle campagne di Concordia Sagittaria. Tra questi anche persone che arrivavano dal Trentino. Come riporta VeneziaToday, a interrompere il party abusivo sono state le forze dell'ordine che hanno fatto irruzione in un casolare nei pressi del fiume Loncon, a una decina di chilometri dal centro di Concordia, dopo le segnalazioni dei vicini disturbati dalla musica alta e che avevano notato un viavai delle macchine insolito.

Attorno alle 4 è arrivata una prima pattuglia dei carabinieri di Portogruaro, che ha contato una quarantina di auto parcheggiate. Lanciata l'allerta si è deciso per un intervento in forze che è stato coordinato dal questore e dal comandante provinciale dei carabinieri: così, poco dopo, sul posto si sono presentati numerosi operatori tra squadra mobile, digos, commissariato di Jesolo, polizia scientifica, compagnia e stazione carabinieri di Portogruaro, nucleo operativo radiomobile, 4° battaglione Veneto. A pattugliare dall’alto è arrivato anche l’elicottero del X reparto volo della polizia. Un dispiegamento che ha permesso di far cessare la festa senza disordini.

L'evento, come riscontrato nel corso degli accertamenti, si stava svolgendo senza autorizzazione in uno stabile occupato all’insaputa del proprietario. Una settantina i giovani partecipanti, i quali sono stati identificati uno per uno e saranno denunciati per il reato di invasione di terreni ed edifici, previa acquisizione della querela da parte del proprietario del terreno. Sono stati anche individuati i cinque organizzatori della festa, che avevano scelto il luogo, fornito il materiale e l’attrezzatura musicale e pubblicizzato il ritrovo via social: per loro si aggiunge la denuncia per il reato di apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo. Le indagini sono coordinate dalla procura di Pordenone.

Fonte: VeneziaToday

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