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La protesta

Emergenza abitativa, le famiglie urlano: “Provincia e Itea adesso devono ascoltarci”

Sabato in piazza Pasi il presidio contro sfratti e condizioni precarie. Richiesto un incontro con l’assessore Segnana

“Siamo famiglie con figli che vivono in bilocali dalle condizioni precarie e insalubri. Paghiamo dai 500 ai 600 euro di affitto per dormire in soggiorno e vivere con la muffa lungo i muri. In alcuni casi, aspettiamo una casa Itea anche da dieci o quindici anni. Tuttavia, la graduatoria non scorre, le case non vengono assegnate. Ormai la situazione è la medesima sia nella graduatoria per “cittadini comunitari” sia in quella per “cittadini extracomunitari” (i quali, teniamo a ricordare, pagano le tasse qui da decenni)”. È con queste parole che le famiglie appartenenti a Sportello Casa per Tutt* si preparano alla manifestazione in programma sabato 19 novembre in piazza Pasi a Trento alle 16.

Un presidio voluto per alzare la voce soprattutto nei confronti di Provincia e Itea: “C’è un’emergenza abitativa in corso a Trento, ma non la vedono”.

L’invito alla partecipazione al presidio di sabato è rivolto a tutte le famiglie che aspettano una casa Itea, le famiglie sotto sfratto e già sfrattate e le famiglie con alloggio Itea che si sono viste aumentare le spese condominiali.

L’auspicio è che il presidio possa portare a un incontro con l’assessore Stefania Segnana, alla quale presentare tre richieste: che gli oltre 1200 appartamenti Itea sfitti siano messi a disposizione di famiglie e singoli che ne hanno necessità, la sospensione di tutti gli sfratti fino a che non siano trovate soluzioni dignitose per le famiglie coinvolte, sostegno alle persone che si trovano in condizione di morosità nei confronti dei privati e un ulteriore stanziamento provinciale per le spese condominiali negli alloggi Itea.

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