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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Via Ezio Maccani

Bonifica dell'area ex Sloi: le prescrizioni del Comitato ambientale

Si va dal contenimento dei livelli di rumorosità prodotti dal funzionamento del vaglio e dalla movimentazione del materiale (giorno e notte) all'analisi delle concentrazioni dei vari inquinanti, cioè composti organici volatili, polveri e metalli pesanti

Passo avanti per la bonifica dell'area ex Sloi a Trento, una delle zona più inquinate d'Europa, inserita nella "black list" del ministero dell'Ambiente per la presenza di sostanze potenzialmente pericolose per la salute e l'ambiente. La Giunta provinciale ha infatti prorogato il progetto, partito nel 2007, che prevede la realizzazzione di una piattaforma di stoccaggio temporaneo e pretrattamento per la bonifica. L’intervento riguarda la realizzazione di una piattaforma di stoccaggio temporaneo e di pretrattamento dei rifiuti pericolosi derivanti dalla bonifica delle rogge demaniali Lavisotto, Armanelli, Fossa primaria di Campotrentino e canale Adigetto, nell’ambito di un più vasto progetto di bonifica dell’area industriale di Trento nord, costituita dagli stabilimenti ex Sloi ed ex Carbochimica, qualificata appunto come sito inquinato di interesse nazionale.

Il 15 maggio 2012 il Servizio gestione degli impianti dell’Agenzia per la depurazione, attuale titolare della competenza, ha presentato domanda di proroga della valutazione dell’impatto ambientale per un periodo di ulteriori cinque anni, tenuto conto del fatto che non sono ancora iniziati i lavori ed essendo in corso di predisposizione la gara di appalto. Il progetto prevede che la piattaforma di stoccaggio venga posizionata all’interno dell’area occupata dall’ex stabilimento Sloi, individuando la possibilità di localizzazione nella parte sud occidentale dell'area. Il via libera definitivo alla proroga e quindi all'avvio del progetto è arrivato dal Comitato provinciale per l'ambiente, presieduto dal Capo della Forestale trentina Romano Masè.

Per capire quanto sia delicato l'intervento di bonifica (parte del materiale è stato in passato trasportato nelle miniere di salgemma in Germania, vale la pena leggere le indicazioni elencate dal Comitato, che dovranno essere rispettate durante le fase di bonifica ambientale. Si va dal contenimento dei livelli di rumorosità prodotti dal funzionamento del vaglio e dalla movimentazione del materiale (giorno e notte) all'analisi delle concentrazioni dei vari inquinanti, cioè composti organici volatili, polveri e metalli pesanti per cui sarà necessario insatallare un sistema di abbattimento delle polveri per evitare che "svolazzino" trasportate dal vento. Verrà installato un sistema di "bagnatura" a presidio della viabilità interna del cantiere, valutando la possibilità di installare un sistema fisso con attivazione automatica e nebulizzazione dell’acqua, in modo da mantenere umide le vie di percorrenza evitando la formazione di pozze d’acqua e di fango che i mezzi possono poi portare all’esterno dell’area. Anche la vegetazione contaminata dovrà essere smaltita a regola d'arte ed i fanghi asportato dalle rogge (rifiuti pericolosi e non) dovranno finire "esclusivamente sulla superficie impermeabilizzata con telo in polietilene", evitando ogni contatto con il terreno pulito autoctono, tenendo comunque separati i rifiuti pericolosi dai non pericolosi. Costante dovrà essere anche il monitoraggio delle acque di falda "programmando la gestione di eventuali situazioni di emergenza dovute al suo innalzamento". Inoltre "deve essere in ogni momento garantita l’accessibilità al sito per l’Ente di controllo per l’effettuazione di campionamento di terreni o acque di rifiuto.

Dovranno anche essere attuati dei monitoraggi della qualità dell’aria e dell’impatto acustico in relazione alla tutela della salute
pubblica "almeno dei seguenti parametri:
BTEX, piombo inorganico e fenoli". Non solo : in riferimento al potenziale impatto dei contaminanti volatili (piombo organico ed idrocarburi) sull’ambiente circostante e sui lavoratori, "si raccomanda il coinvolgimento dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, valutando l’opportunità di idonei monitoraggi".

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