Giustizia "lumaca" e la consigliera Giugni manda l'esposto al Ministero
"Una giustizia costosa e lenta diventa l'antitesi della giustizia stessa e trasforma i cittadini in sudditi". Così commenta la sua attesa di 200 giorni per un pronunciamento del Consiglio di Stato la consigliera IdV Giovanna Giugni
Si è rivolta direttamente al Ministro Cancellieri la consigliera comunale di IdV Giovanna Giugni che da 200 giorni aspetta di conoscere l'esito, positivo o meno, di un'udienza tenutasi il 29 gennaio davanti alla Quarta Sezione del Consiglio di Stato, legata ad un ricorso che la consigliera aveva presentato al Tribunale di Giustizia Amministrativa di Trento per una vicenda legata alla società Autobrennero chiedendo l'esibizione di alcuni documenti e trovando anche riscontro positivo dal Difensore Civico e dallo stesso Tribunale di Giustizia Amministrativa di Trento.
Giugni, laureata in Giurisprudenza e membro del Consiglio di Sorveglianza del Tribunale, ha deciso di rendere pubblica la sua attesa, 200 giorni rispetto ai 45 previsti per l'emanazione di un provvedimento, presentando un formale esposto al Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa ed al Ministro stesso.
"Si sente spesso parlare di riforma della giustizia e siamo tutti portati a pensare che si tratti di giustizia penale o civile ma una delle tante note dolenti del nostro sistema giudiziario riguarda la giustizia amministrativa" spiega "non a tutti capiterà di commettere rapine e omicidi mentre a tantissimi capita di entrare in conflitto con l'onnipresente e ramificata Pubblica Amministrazione italiana".
Una situazione che sembra anche una beffa per la consigliera visto che la società Autobrennero aveva ottenuto seduta stante, con un'udienza del 31 ottobre 2012, la sospensione dell'obbligo di esibizione degli atti da lei richiesti da parte dello stesso Consiglio di Stato che ora sta impiegando più di 200 giorni per comunicare la conferma di questa ordinanza.
"Una piccola storia italiana che deve farci riflettere su quanta strada ci sia da fare perchè la Costituzione, spesso evocata, diventi richiamo davvero vincolante e sostanziale" conclude.