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Cronaca

Asili nido e servizi intergrativi: modificati i criteri di accesso

Se prima l'accesso penalizzava tante educatrici laureate e con i titoli per assistere dei bambini, ora si passa all'estremo opposto: maglie larghissime e accesso con quarantuno (41) tipi di laurea diverse

Nuovi requisiti d’accesso alla professione di educatore nei nidi d’infanzia e nei servizi integrativi. Si tratta di due distinte deliberazioni che, però, riguardano la stessa figura professionale di educatore. La prima, individua i diplomi di laurea che la Provincia riconosce attinenti alla professionalità educativa necessaria nei servizi per la prima infanzia; la seconda approva l’avviso per presentare domanda per partecipare alla sessione di qualifica riservata. Insomma, se prima l'accesso penalizzava tante educatrici laureate e con i titoli per assistere dei bambini (svantaggiate rispetto a chi, invece, frequentava l'apposito corso provinciale), ora si passa all'estremo opposto: maglie larghissime e accesso con quarantuno (41) tipi di laurea diverse. Per assurdo, un candidato potrebbe essersi laureato in beni culturali ma avere sostenuto esami di antropologia e sociologia ed essere "idoneo". Ma vediamo i criteri decisi dalle delibere Dalmaso.

Sono stati individuati - come detto - ben 41 corsi di laurea afferenti agli ambiti psico-pedagogico e socio-educativo e valutati dalla Provincia come pertinenti rispetto al settore educativo della prima infanzia. La pertinenza deriva da obiettivi formativi qualificanti i corsi con la figura dell’educatore prima infanzia e dalla presenza, nei piani di studio di chi si è laureato e mira a diventare educatore, di discipline psicologiche, pedagogiche, sociologiche e antropologiche. Un percorso formativo che si completa in due possibili modi. La presenza, nel piano di studi universitario, di tirocini formativi in servizi socio-educativi pubblici di nido d’infanzia o nei servizi integrativi rivolti a bambini da tre mesi a tre anni. O una significativa esperienza lavorativa in qualità di educatore nei nidi d’infanzia o nei servizi integrativi aventi titolarità pubblica, maturata negli ultimi 4 anni. 
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