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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Centro storico

Esami per educatori negli asili, ampliati i criteri di accesso

Individuato un corso che consente di ottenere la qualifica (ovvero la "patente" per inserirsi nella realtà occupazionale in questione) anche a coloro che hanno maturato una certa anzianità lavorativa

La quarta commissione permanente del Consiglio provinciale ha ospitato oggi un'audizione dell'assessore all'istruzione Marta Dalmaso, in cui è stato affrontato il tema delle educatrici degli asili nido "discriminate". Attualmente sono 116 le persone che operano nel settore in "difetto" della qualifica, 63 in possesso di diploma e 53 con laurea. In primo luogo, il gruppo tecnico insediatosi dopo le segnalazioni delle stesse educatrici e di alcuni esponenti politici ha stabilito che i requisiti di accesso all’esame vengano ampliati, tenendo conto delle istanze arrivate dai laureati in campo pedagogico. Le tipologie di lauree riconosciute come attinenti e valide per l’accesso vengono ampliate notevolmente. A queste va aggiunta l’esperienza professionale (di almeno 11 mesi nell’arco degli ultimi quattro anni), che può valere anche al posto del tirocinio. In seconda battuta il gruppo di lavoro ha individuato un percorso-corso professionalizzante, che consente di ottenere la qualifica (ovvero la “patente” per inserirsi nella realtà occupazionale in questione) anche a coloro che hanno maturato una certa anzianità lavorativa. Si tratta di un corso attorno alle 300 ore, che valorizza l’esperienza di soggetti che dispongono di un’esperienza lavorativa di almeno 22 mesi, maturata negli ultimi quattro anni. Questo per consentire parità di accesso in base alla storia personale del soggetto ed aprire l’opportunità di lavorare nel settore ad una gamma molto più ampia.

La "discriminazione" nasce dalla delibera della Giunta del 1° agosto 2003, che stabilisce che il titolo abilitante alla professione di educatrice di asilo nido sul territorio Trentino è il diploma quinquennale di scuola media superiore rilasciato dal liceo socio-psico-pedagogico (o titoli equipollenti, liceo della scienze sociali, dirigente di comunità, tecnico di servizi sociali e assistente di comunità infantile), integrato da un corso di formazione professionale di almeno 1000 ore che rilasci la qualifica di "Educatore nei nidi d'infanzia e nei servizi integrativi". Non è data però la possibilità, a chi ha una laurea nel settore educativo oppure ha frequentato un corso di formazione professionale fuori dal Trentino, di presentare domanda per accedere a questo corso. La delibera, in sostanza, prevede dei criteri molto limitativi che escludono la maggior parte delle laureate.
 
“Individuare un meccanismo che consenta di disporre di personale qualificato da introdurre nel sistema in maniera costante”: questo sarebbe l’obiettivo degli elementi di regolamentazione perfezionati dal gruppo tecnico, ha precisato l’assessore Dalmaso. “Che”, ha evidenziato, “interviene su un sistema che funziona già molto bene”. Vista la complessità della materia, Dalmaso ha comunicato che è in fase di perfezionamento una relazione dettagliata sull’argomento, che sarà trasmessa a breve ai consiglieri che potranno così verificare nero su bianco i termini della questione.
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