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Cattura dell'orsa JJ4: era insieme ai suoi tre cuccioli

I piccoli avrebbero "rallentato" la madre. Fondamentali anche le tracce lasciate sulla neve

Sembrava che la caccia a JJ4 sarebbe stata uno dei temi caldi di questa primavera e dell’estate in arrivo, invece alle 23 di ieri, lunedì 17 aprile, la fuga dell’orsa ritenuta responsabile dell’uccisione di Andrea Papi è terminata nei boschi della Val Meledrio.

Catturata dal Corpo forestale trentino dentro una trappola a tubo, per essere poi portata al Casteller, dove si trova in questo momento. Ma se fino a poco tempo fa la “latitanza” di JJ4 sembrava difficile da arginare, che cos’è che ha reso possibile la cattura nell’arco di poche ore, peraltro non lontano da dove è avvenuto l’agguato mortale al 26enne, ovvero la zona del Monte Peller?

Delle tracce lasciate sulla neve abbiamo già detto; queste avrebbero dato un'accellerata alle ricerche, aiutando a capire la posizione verso cui si stava dirigendo l'animale e portando i forestali ad anticipare le sue mosse. La Provincia ha spiegato che l’orsa sarebbe stata “rallentata” anche dai suoi tre cuccioli (esemplari di 2 anni in fase di svezzamento e dal peso complessivo di 35 – 40 chili). Cuccioli che, al momento della cattura, si sarebbero allontanati facendo perdere le loro tracce. Sempre secondo la Provincia, i cuccioli sarebbero autonomi.

L’obiettivo, infatti, era JJ4, riconosciuta dalle marche auricolari. L’orsa resterà al Casteller quasi sicuramente fino al prossimo 11 maggio, quando il Tar di Trento si esprimerà sull’ordinanza, al momento sospesa, di abbattimento dell’animale fatta dalla Provincia. Da lì in poi la storia, inevitabilmente, cambierà.

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