"Comportamenti moralmente inaccettabili", la diocesi rimuove il parroco di Borgo
"Venuto a conoscenza di comportamenti moralmente inaccettabili e incompatibili con l'esercizio del ministero sacerdotale e pastorale", l'arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi, ha allontanato il sacerdote, forse per questioni sessuali
"Venuto a conoscenza di comportamenti moralmente inaccettabili e incompatibili con l'esercizio del ministero sacerdotale e pastorale, l'arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi, ha allontanato dalle parrocchie di Borgo Valsugana, Castelnuovo e Olle il parroco don Daniele Morandini". Lo riferisce in una nota l'arcidiocesi di Trento. "Quest'ultimo, assumendosi le proprie responsabilità - viene aggiunto - ha già provveduto a lasciare le comunità, i cui rappresentanti sono stati avvisati nella serata di ieri dal vicario generale, don Marco Saiani.
Don Daniele rimosso dall'incarico, i parrocchiani lanciano la petizione: "Perdonatelo"
L'arcivescovo Lauro, a nome della Chiesa di Trento - conclude la nota - esprime profondo rammarico per l'accaduto e la vicinanza alle comunità coinvolte". Una nota che, però, non specifica quali siano i "comportamenti moralmente inaccettabili e incompatibili con l'esercizio del ministero sacerdotale e pastorale", tenuti da parte del religioso. Si tratterrebbe però, secondo quanto trapela, di questioni che riguardano la sfera sessuale, senza il coinvolgimento di minori e senza il coinvolgimento della magistratura.
Don Daniele Morandini, 48 anni ancora da compiere, originario della Val di Fiemme, in Trentino, è sacerdote dal 1995 e prima che in queste tre parrocchie è stato cappellano a San Giuseppe a Trento, poi in quella di Aldeno. L'allontanamento dalle funzioni di parroco è al momento l'unico provvedimento preso dall'arcivescovo di Trento, che non ha evidentemente ancora preso ulteriori decisioni sul futuro del prete, al quale per ora la richiesta rivolta è sostanzialmente quella di non celebrare pubblicamente e di non tenere omelie. La decisione, comunicata ieri sera dal vicario generale ai rappresentanti dei consigli pastorali, sembra averli lasciati più che sorpresi, creando un evidente scalpore nelle comunità.