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Le immagini più belle del Dolomiti pride: "Ora Trento è più libera"

Gli organizzatori contano oltre 10mila persone che sono scese in strada nel capoluogo a suon di musica e con grande orgoglio

Oltre 10mila le persone che ieri sono scese in strada a Trento a suon di musica e orgoglio; 14mila le persone che hanno affollato la Pride Square tra venerdì pomeriggio e la tarda notte di sabato e 200 persone volontarie che hanno collaborato agli allestimenti, alla logistica, ai servizi, alla sicurezza, alla comunicazione e all’accessibilità all’evento. Questi i numeri comunicati oggi da parte dell’organizzazione del Dolomiti Pride, il corteo della comunità Lgbtqia+ che ieri ha manifestato per i diritti lungo le vie di Trento.

Dolomiti Pride 2023 - il corteo

"La straordinaria partecipazione al Dolomiti Pride 2023 testimonia l’impegno dell’intera comunità trentina per una battaglia che è sempre più patrimonio condiviso, a dispetto di resistenze e discriminazioni che permangono all’interno delle istituzioni" fanno sapere dal Pride trentino, che ha voluto anche stigmatizzare l’unico fatto negativo di una giornata così: l’aggressione al sindaco Ianiselli da parte di tre No Tav. "Il pride è una manifestazione libera e democratica, inclusiva anche rispetto a istanze diverse. Il confronto non può però mai sfociare nell’aggressione verbale o fisica. Per questo, il coordinamento Dolomiti Pride esprime solidarietà al sindaco Franco Ianeselli per gli episodi avvenuti ieri a conclusione del suo intervento".

Le parole di Ianiselli al Dolomiti pride

L’aggressione al primo cittadino è avvenuta dopo il suo discorso dal palco, nel quale ha detto: "Abbiamo deciso di sfilare orgogliosamente con la nostra fascia, perché la manifestazione di oggi non è di una parte, ma di tutte e di tutti. In una comunità non c'è una persona che vale di meno e non ci sono famiglie che valgono di meno. Siamo altrettanto sicuri - ha aggiunto Ianeselli - che i diritti o sono per tutti o non valgono per nessuno. Un pride ha successo se contribuisce a cambiare le leggi, perché nel nostro paese le leggi vanno cambiate. Ma un pride ha successo anche perché c'era un ragazzo o una ragazza che aveva paura e oggi avrà più coraggio".

Dolomiti Pride 2023 - i volti dell'amore

"Noi - ha detto ancora Ianeselli - la lobby Lgbt non l'abbiamo mai conosciuta, persone che strumentalizzano l'orientamento sessuale sì. E abbiamo conosciuto tante attivisti e tante attiviste". Il sindaco di Trento ha voluto quindi ricordare Camillo Nardelli, attivista trentino scomparso recentemente. C'è stato poi un passaggio sulle trascrizioni dei figli di coppie omogenitoriali, che erano presenti alla parata con l'associazione Famiglie arcobaleno. "Sono uno di quei sindaci - ha detto Ianeselli - che ha fatto le trascrizioni per tre coppie di mamme. Nel dibattito si dice che i desideri non sono diritti. Ma i casi che abbiamo sono di genitrici che vogliono assumersi responsabilità di essere genitrici. Perché diavolo non dovremmo registrarli?", ha concluso Ianeselli, che ha ringraziato i partecipanti al pride di aver reso più "aperta e contemporanea" la città di Trento.

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