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Cronaca

Burli (Cgil): "Divina apre le porte alla discriminazione sessuale"

"Divina scende nel campo dell'incultura della discriminazione giocando con le parole ma ribadendo un concetto: avere un figlio gay è una disgrazia. Sono parole come queste ad aprire le porte a fenomeni di discriminazione"

"Le parole del senatore della Lega Nord, Sergio Divina, rilasciate alla trasmissione radiofonica “La Zanzara” sono ingiustificabili. Non si può infatti accostare la libera espressione del proprio orientamento sessuale alla deliquenza o alla devianza. Nessuno poi, neppure il senatore Divina, ha diritto di stabilire cosa sia amore e cosa no, quando questo si esprime nella piena consapevolezza dei partner. Si tratta semmai di una scelta privata e di una libertà fondamentale che chiunque sieda in parlamento nelle vesti di legislatore dovrebbe operare per tutelare". Lo comunica in una nota Paolo Burli, segretario generale della Cgil del Trentino.

"Invece Divina scende nel campo dell'incultura della discriminazione giocando con le parole ma ribadendo un concetto: avere un figlio gay è una disgrazia. Sono parole come queste ad aprire le porte a fenomeni di discriminazione che l'Italia dovrebbe saper superare una volta per tutte per diventare una nazionale civile e moderna. Ad ogni buon conto, le espressioni di Divina non fanno altro che rendere più urgente l'approvazione da parte del Parlamento di una chiara legislazione contro l'omofobia e l'istigazione alla discriminazione sessuale e l'adozione di norme che equiparino le unioni omossessuali a quelle eterosessuali".

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