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Deroghe sui riposi e blocco delle assunzioni: i malanni della Sanità

Nei prossimi due anni, solo per dimissioni e pensionamenti, se ne andranno altre 400 persone e si rischierà il collasso se non si toglie il blocco delle assunzioni del personale sanitario infermieristico e tecnico sanitario

Deroghe ai turni di riposo, blocco delle assunzioni del personale sanitario, taglio di milioni di euro nell'arco di 5 anni. La situazione della sanità trentina non lascia per nulla tranquilli sindacati e opposizioni. Lo stop alle assunzioni del personale non medico, attuato dalla Giunta, ha prodotto nei servizi sanitari e solo per il 2014 un 'uscita,  per dimissioni dovute ai pensionamenti, di 140 unità. Una carenza ormai cronica, aggiunta alla media annua di oltre 300 assenze mensili per congedi parentali ed aspettative varie, solo parzialmente sostituite, che "sta sottoponendo le lavoratrici ed i lavoratori a carichi di lavoro pericolosi per la loro salute ed a forti difficoltà non poter assistere, come si dovrebbe, i pazienti", ha denunciato la Uil pochi giorni  fa. Nei prossimi due anni, solo per dimissioni e pensionamenti, se ne andranno altre 400 persone e si rischierà il collasso se non si toglie il blocco delle assunzioni del personale sanitario infermieristico e tecnico sanitario. La risposta del presidente Ugo Rossi alla situazione illustrata dalle parti sociali è stata che "non ci sono soldi e che si persisterà nel blocco delle assunzioni".
 
Inoltre, nella legge finanziaria in itinere, è previsto di nuovo il blocco delle assunzioni con solamente il 10% di turn-over in sanità. La Uil chiede pertanto, a tutela soprattutto degli ammalati, una previsione di percentuale di turn-over di almeno il 50%, unita alla garanzia di una totale copertura delle assenze dovute a congedi parentali e lunghe assenze. Altra tegola è la deroga, entrata oggi in vigore, sui turni di riposo: "Abbiamo ribadito che per tutto il personale del ruolo sanitario e del servizio sanitario provinciale valgono le disposizioni dell'articolo 7 del decreto legislativo 66/2003, quindi il riposo di 11 ore consecutive tra un turno e l'altro e di 24 ore ogni 6 giorni di lavoro", commenta Gianna Colle della Fp Cgil. Le organizzazioni sindacali del comparto sanità - che tutelano infermieri, oss (operatori socio sanitari), ausiliari, dunque non si può parlare solo di medici - sono state infatti convocate per una fase negoziale finalizzata a verificare la possibilità di derogare, nel contratto, alle normative europee e nazionali sugli orari di lavoro, dunque al fine di ridurre il riposo di 11 ore tra un turno e l'altro. Il tutto a costi invariati per la Provincia. 

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