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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Borgo Valsugana

Cromo esavalente nel torrente Moggio: divieto di bere l'acqua. Transennata l'ex Cava San Lorenzo in Valsugana

I risultati dei test con traccianti mettono in relazione l'acqua inquinata con la cava a monte usata come discarica negli anni '80. Il sindaco di Borgo Valsugana Dalledonne: "da quattro anni in prima linea nella battaglia per la salute pubblica, e così sarà sempre"

Nuovi esami sul torrente Moggio, sul territorio comunale di Borgo Valsugana, hanno rivelato la presenza nell'acqua di cromo esavalente, elemento non naturalmente presente nell'ambiente e messo in relazione, tramite alcuni test specifici, con l'ex-cava San Lorenzo sulla sinistra orografica del torrente, un tempo usata come sito di stoccaggio per residui industriali, in particolar modo delle polveri di abbattimento dei fumi delle vicine Acciaierie. Le analisi erano iniziate più di un anno e mezzo fa e la possibilità che fosse l'ex cava ad inquinare l'acqua era ben nota tanto che il sindaco aveva già emanato delle ordinanze simili per fonti vicine.

Il Comune di Borgo Valsugana venerdì scorso ha emanato una serie di atti amministrativi volti a tutelare i propri cittadini dal pericolo di contaminazione con delle sorgenti ritenute inquinate. Il caso è sembrato di una gravità tale da far scattare un'ordinanza del sindaco Fabio Dalledonne che pone il divieto, per tre soggetti privati residenti tra Borgo e Castelnuovo, di consumare l'acqua dall'utenza domestica collegata con la fonte sospetta sospetta, nonchè l'interdizione al passaggio a piedi o con qualsiasi mezzo nell'area dell'ex-cava San Lorenzo che è stata chiusa con transenne e copie ben visibili dell'ordinanza stessa.

L'ex cava sarebbe in relazione causale con il cromo esavalente ritrovato nel Moggio. Una campagna di analisi condotta dal Comune con Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Servizio Geologico della P.A.T. e Guardie Forestali del NIPAF di Vicenza con traccianti specifici per la sostanza in causa ha portato a riconoscere la cava, usata come discarica negli anni 1980-83, come fonte di inquinamento ambientale.

E' stata dunque inoltrata anche una lettera di diffida all'Acciaieria di Borgo Valsugana, dalla quale proveniva il materiale stoccato in quegli anni, affinchè la proprietà della fabbrica si impegni a procedere immediatamente ai necessari interventi di bonifica del sito, subito transennato.

Lunedì i tecnici del laboratorio controlli di APPA, l'Agenzia Provinciale per l'Ambiente, hanno prelevato anche dei campioni vegetali, per valutare l'eventuale presenza di inquinante nella vegetazione che, in caso di esito positivo, potrebbe essere eradicata e portata in appositi siti di smaltimento. La procedura ipotizzatala per una prima messa in sicurezza dell'area San Lorenzo prevede la completa copertura del sito con appositi teloni (circa 3000 metri quadrati) che impediranno all'acqua piovana di penetrare nel terreno evitando così il rilascio di sostanza in falda da parte del materiale inquinante.

Il primo cittadino di Borgo precisa che "i controlli sono stati condotti avendo cura di interessare tutti gli organi competenti, dalla Provincia alla Procura della Repubblica, nessuno escluso. Ribadisco con forza che il Comune in questi ultimi quattro anni, si è impegnato in prima linea nella delicata battaglia ambientale, orgoglioso di aver sempre operato secondo le Leggi e secondo la piena responsabilità dovuta verso tutti i cittadini" ed aggiunge "non temiamo nè i tempi nè i costi, perchè alla base del nostro agire vi sono i capisaldi della salute pubblica, della difesa dell'ambiente e della sicurezza. E così sarà sempre".

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