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Cronaca

Covid, ecco le regioni a rischio zona gialla a novembre

In Trentino cresce l'incidenza, ma i ricoveri restano sotto controllo

In Trentino cresce l'incidenza, che in una settimana passa da 38 a 55,4 casi ogni 100mila abitanti, ma restano sotto controllo sia i ricoveri in area medica che quelli in rianimazione. I dati, riferiti alla settimana tra il 22 e il 28 ottobre, sono contenuti nel monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità. Chi è in ripida ascesa è invece l'Alto Adige: la Provincia autonoma di Bolzano ha l'incidenza più alta d'Italia, con 101,7 casi ogni 100mila abitanti (erano 85,6 nella settimana precedente.

Seguono Friuli Venezia Giulia a 96,5 (con un valore quasi doppio rispetto alla settimana precedente) e il Veneto a 61,4 (contro il 48,3). Il valore nazionale è di 46. Sopra la media anche Campania a 56,9 (36 nella settimana precedente), Lazio 56,1 (contro il 38,4), e, come detto, Trento a 55,4 (contro 38). Il valore più basso è quello della Sardegna con 11,2 (da 7,9), il Molise 20,6 che però segna un valore quasi raddoppiato rispetto a 11,5 della settimana prima e la Basilicata 21,4 (contro 18,4).

Ma quali regioni italiane rischiano di passare dalla zona bianca a quella gialla nelle prossime settimane, nel mese di novembre 2021? Secondo la ricostruzione fornita da Today, al momento tutte le regioni restano in zona bianca. Non ci sono novità in vista di lunedì 1° novembre. Il ministro della Salute Roberto Speranza non ha firmato nessuna ordinanza per il cambio di colore delle regioni. I dati sui nuovi contagi e i ricoveri in ospedale restano sotto controllo, ma sono in aumento rispetto a qualche giorno fa. Ecco perché non è escluso che possa esserci un cambio di colore per alcuni territori nelle prossime settimane del mese di novembre, a partire da lunedì 8, se i nuovi casi e le ospedalizzazioni dovessero continuare ad aumentare.

Le regioni a rischio zona gialla a novembre 2021

Tutto dipenderà soprattutto dalla percentuale di posti letto occupati nei reparti ordinari e di terapia intensiva degli ospedali. Secondo i dati del monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di sanità resi noti poche ore fa, il tasso di occupazione in terapia intensiva su base nazionale è stabile al 3,7%. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale invece al 4,5%. Al momento nessuna regione supera le soglie del 15% per l'area medica e del 10% per le terapie intensive fissate dal governo per il passaggio in zona gialla, ma alcune sono da tenere sotto controllo. Di seguito, le percentuali di occupazione dei posti letto regione per regione aggiornati al 28 ottobre sul sito di Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali:

  • Abruzzo: 5% terapia intensiva, 4% area medica
  • Basilicata: 0% terapia intensiva, 5% area medica
  • Calabria: 3% terapia intensiva, 9% area medica
  • Campania: 4% terapia intensiva, 6% area medica
  • Emilia Romagna: 3% terapia intensiva, 4% area medica
  • Friuli Venezia Giulia: 6% terapia intensiva, 5% area medica
  • Lazio: 5% terapia intensiva, 6% area medica
  • Liguria: 5% terapia intensiva, 3% area medica
  • Lombardia: 3% terapia intensiva, 5% area medica
  • Marche: 8% terapia intensiva, 5% area medica
  • Molise: 3% terapia intensiva, 3% area medica
  • Provincia autonoma di Bolzano: 6% terapia intensiva, 9% area medica
  • Provincia autonoma di Trento: 2% terapia intensiva, 2% area medica
  • Piemonte: 3% terapia intensiva, 3% area medica
  • Puglia: 2% terapia intensiva, 3% area medica
  • Sardegna: 2% terapia intensiva, 3% area medica
  • Sicilia: 4% terapia intensiva, 8% area medica
  • Toscana: 5% terapia intensiva, 4% area medica
  • Umbria: 8% terapia intensiva, 5% area medica
  • Valle d'Aosta: 0% terapia intensiva, 7% area medica
  • Veneto: 3% terapia intensiva, 3% area medica

Zona gialla: le regioni a rischio a novembre 2021 con l'aumento dei contagi

Fonte: Today.it

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