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Cronaca

Covid, febbraio e marzo saranno i mesi più difficili secondo l'esperto

Rimane comunque ottimista Walter Ricciardi, il consulente scientifico del ministro della Salute e docente dell'università Cattolica, per lui  "i problemi sono affrontabili"

A dare una proiezione su quello che si vivrà in tutta Italia tra febbraio e marzo è una tra le voci più ascoltate da inizio emergenza: Walter Ricciardi, consulente scientifico del ministro della Salute e docente dell'università Cattolica. Lui, ha affermato al Messaggero, resta «moderatamente ottimista, i problemi sono affrontabili e superabili. Bisogna però convincere le aziende che devono produrre più vaccini, da sole non ce la fanno e devono fare questi benedetti trasferimenti tecnologici finalizzati alla produzione. In parte sta avvenendo, ma i governi devono insistere perché così ci sarebbero miliardi di dosi, non milioni. Già oggi Sanofi e Novartis si sono impegnate a produrre per Pfizer, ma non basta. Va sospesa temporaneamente l'esclusiva della produzione».

La somministrazione dei vaccini deve andare avanti con il resto della popolazione e Ricciardi ha una sua idea su come dovrà proseguire la campagna. «Febbraio e marzo saranno quelli più difficili. Non c'è dubbio che dobbiamo fare un salto di qualità sul piano nazionale» afferma Ricciardi. «Non può essere che la seconda fase sia gestita come la prima, che era facile, perché rivolta solo agli operatori sanitari. Dovremo vaccinare centinaia di migliaia di persone nei palasport, negli studi di medicina generale. Avremo bisogno di una organizzazione di tipo militare che ancora non c'è. Non può essere considerata ordinaria amministrazione. Io penso a centomila vaccinati al giorno, ho fatto il paragone con lo sbarco in Normandia. Serve un generale che guidi le operazioni. Arcuri sta svolgendo egregiamente il suo compito e sta gestendo in maniera encomiabile l'approvvigionamento dei vaccini. Ma organizzare le vaccinazioni non è un lavoro che si può fare part time e il quadro non può essere frammentato tra le regioni. Serve una leadership forte e riconosciuta, che dia garanzie ai cittadini che questa operazione sarà eseguita con lo stesso livello di efficienza in tutto il Paese. Penso a una persona come Bertolaso, ad esempio».

A Ricciardi è stato chiesto anche un commento sull'allentamento delle strette con il passaggio in zona gialla per gran parte del territorio nazionale dal 1° febbraio. «Avremo un incremento dei nuovi casi positivi fra tre-quattro settimane» prosegue Ricciardi. «Ormai l'andamento di questa epidemia è prevedibile. Sarebbe importante evitare gli assembramenti, ma mi pare evidente che i semplici suggerimenti non hanno alcuna efficacia». 

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