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Cronaca Centro storico / Piazza Dante

Coronavirus: dalla pizza a domicilio alle estetiste. Oggi le linee guida per fare chiarezza

Attese per la giornata di mercoledì 11 marzo le linee guida del Governo, con la risposta a tanti casi particolari

Spostamenti vietati per l'emergenza coronavirus. I dubbi sull'applicazione del decreto sono tanti, ma la certezza è una sola: il messaggio è "stare a casa", il più possibile. Non andare in altri luoghi che non siano la propria abitazione, il luogo di lavoro, il supermercato

Questo, in linea di massima. Le eccezioni ci sono, sono legittime, e vanno motivate alle forze dell'ordine tramite l'apposito modulo di autocertificazione. Nella conferenza stampa, ormai quotidiana, di aggiornamento sui casi di coronavirus in Trentino il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ha detto che nella giornata di mercoledì 11 arriveranno dal Governo delle interpretazioni più precise e dettagliate, per applicare meglio il decreto.

Emergenza coronavirus a Trento

Nel corso del pomeriggio di martedì 10 marzo, primo giorno di "zona arancione" anche in Trentino, si è tenuta na videoconferenza con il Governo ed i vertici di tutte le regioni. Sono state sottoposte questioni concrete: dalla consegna delle pizze dopo il "coprifuoco" agli spostamenti magari "non necessari" ma a pochi passi da casa.

"E' chiaro che un cittadino si può spostare solo per motivi di comprovata ecessità anche oltre il proprio comune. Ma ci sono delle domande che ci vengono poste: un cittadino può andare al bar del suo comune? E' una comprovata necessità? Non si sa. C'è poi il fatto che ci si possa spostare per andare a fare la spesa, ma per andare in un altro tipo di negozio? Riteniamo che uno debba e possa andare nel negozio che preferisce. Quali negozi possono rimanere aperti? Solo quelli di prima necessità? Per ora, tutti; anche quelli di abbigliamento" ha detto Fugatti.

Quelli citati dal governatore sono solo alcuni dei tanti esempi che si potrebbero fare. Se il messaggio generale è ben chiaro, come sempre i casi particolari sono più incerti. Sembrerebbe, secondo quanto ha detto Fugatti, che già nella giornata di ieri si sia raggiunto un accordo sulle pizzerie: chiuse dopo le 18, ma possono continuare a fare pizze da consegnare a domicilio. Oggi si attende una risposta anche per quanto riguarda parrucchieri, estetiste e centri di bellezza, attività giudicate troppo a contatto con le persone per rimanere aperte come gli altri esercizi commerciali. 

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