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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

"Convenzione infanzia e adolescenza in disaccordo con Dellai"

"In occasione della presentazione delle linee guida per l'affidamento dei minori, si era scomodato l’allora Presidente della Provincia Autonoma di Trento Lorenzo Dellai definendo le polemiche “spesso immotivate o sopra le righe”. Adesso la critica pesantissima dell’ennesimo organismo di livello globale che da ragione alla Maffioletti, che aveva precorso i tempi grazie ad una attenta attività politica dettata dalla capacità di essere vicina ai bisogni reali della gente"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

riceviamo e pubblichiamo

In un recente convegno Lorenzo Dellai aveva definito le critiche al sistema del welfare "immotivate o
sopra le righe". Ora la critica di un ente internazionale che da ragione alla Maffioletti.

Recentemente il Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza ha pubblicato il 6° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia 2012-2013 che non è molto tenero con l'Italia. Nel rapporto infatti si arriva persino ad affermare l'attuale inesistenza di politiche minorili, in un contesto di default del sistema di welfare.

Il Comitato, inoltre, ha confermato i propri timori per la scarsità di dati disponibili sul rispetto dei diritti dei minori, in particolare le statistiche sui bambini vittime di violenza, privati dell'ambiente familiare (compresi i minori in affidamento), vittime di sfruttamento economico, affetti da disabilità, adottati, rifugiati e richiedenti asilo.

Ed è particolarmente critico quando parla dei minori privi di un ambiente familiare dato che parla di un sistema sociale italiano, caratterizzato dalla persistente assenza di livelli essenziali delle prestazioni per garantire l'esigibilità dei diritti civili e sociali (art. 117 della Costituzione) e contestualmente dal progressivo impoverimento sia culturale che di investimento di risorse umane ed economiche, mette fortemente in discussione il "diritto di ogni minorenne a crescere in una famiglia". In particolare, l'attuale sistema di welfare italiano evidenzia un grave disinvestimento nell'ambito delle politiche e degli interventi di sostegno, accompagnamento e riattivazione della famiglia d'origine (affinché i bambini possano vivere prima di tutto nella loro famiglia).

Tra le varie raccomandazioni, il Comitato raccomanda che l'Italia garantisca il monitoraggio indipendente, a opera di istituzioni pertinenti, del collocamento di tutti i bambini privati di un ambiente familiare e definisca procedure di responsabilità per le persone che ricevono sovvenzioni pubbliche per ospitare tali bambini.

Chi, nel territorio italiano, si è occupato con impegno di questi problemi, ha incontrato una durissima resistenza. In Trentino, ad esempio, tutte le richieste di riforma in tal senso sono state bocciate dall'attuale classe dirigente, come l'assessore Violetta Plotegher nel comune di Trento. Lì il consigliere comunale e delegata di Adiantum Gabriella Maffioletti aveva presentato un ordine del giorno (e in seguito anche una proposta di delibera) dove si chiedeva esattamente quanto raccomandato dal Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Oltre a bocciare le richieste di riforma, in occasione della presentazione delle linee guida per l'affidamento dei minori, si era persino scomodato l'allora Presidente della Provincia Autonoma di Trento Lorenzo Dellai che aveva voluto "confermare la piena fiducia verso la rete dei servizi pubblici" definendo le polemiche "spesso immotivate o sopra le righe".

Adesso la critica pesantissima dell'ennesimo organismo di livello globale che da ragione alla Maffioletti, che aveva precorso i tempi grazie ad una attenta attività politica dettata dalla capacità di essere vicina ai bisogni reali della gente.


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