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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Non solo Caldes: l’orso è passato in Val di Non a Pasquetta

Diversi gli avvistamenti, spesso non noti. Iob: "Hanno tutti paura, bisogna fare qualcosa"

Diversi gli avvistamenti di orsi in Trentino, prima e dopo la tragedia di Caldes di inizio aprile. Solo qualche giorno dopo, nel Lunedì dell’Angelo, l’agricoltore Danilo Iob ha raccontato di averne visto uno, non molto distante, nelle sue campagne a Cunevo, frazione del Contà, che si trova a un’altitudine di 575 metri.

“Stavamo lavorando in campagna, mi sono girato e ho preso uno spavento quando l’ho visto - racconta Iob  a TrentoToday -. Ho chiamato subito i forestali che sono intervenuti e hanno controllato la zona con i cani. Sono stati molto bravi, mi hanno anche dato dei consigli”.  

E in zona, da quanto raccontato da Iob, questo non sarebbe nemmeno l’unico avvistamento. “Due anni fa l’orso era stato qui a casa mia – continua Iob -, poi nei mesi passati ne è stato visto uno camminare per strada, proprio qui in paese. Lo scorso anno una signora è stata inseguita da un orso sul sentiero Margherita, dove vanno anche molte famiglie”.

La paura c’è, in tutte le comunità che da sempre popolano le valli. Dopo la morte del giovane Andrea Papi, si fa ancora più forte la richiesta alla Provincia di “protezione” da parte di chi in quelle zone lavora e vive. “Anche nel Contà hanno tutti paura, bisogna fare qualcosa. I genitori di Andrea chiedono giustizia, io aggiungo che una cosa così non deve succedere più”.

Tutto ciò che “ruota” intorno alla questione orsi e alla tragedia di Caldes, è delicato. Sui social sono in molti ad aver bacchettato i trentini, anche riferendosi a loro in maniera offensiva. La montagna è spesso molto diversa da come la si possa immaginare o vivere durante qualche escursione. E per questo che anche Katia Rossato (FdI) sottolinea come quanto accaduto e tutti questi avvistamenti, spesso non noti: “possono che destare una grande preoccupazione in tutti noi e che solo chi vive il territorio riesce a comprendere appieno. Il Trentino vanta numerose comunità montane che grazie al territorio sopravvivono e prosperano. Agricoltura e turismo sono le principali fonti di sussistenza ed è compito di chi amministra lo stesso territorio, garantire la sicurezza come oggi chiedono principalmente e con forza le nostre vallate. È giunto il momento di fare qualcosa! Troppo facile giudicare una situazione che non si conosce da una grande città o da un luogo dove determinati problemi paiono lontani e affrontabili con un manuale in mano o seguendo qualche guida online! Esprimo tutta la mia vicinanza alla nostra gente in questi giorni di dolore e preoccupazione”.

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