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Cronaca Mattarello

Centro moda di Mattarello, dipendenti in sciopero contro i licenziamenti

I sindacati chiedono di utilizzare gli ammortizzatori sociali messi a disposizione dalla legislazione nazionale. Ma l'azienda non intende attivare né un contratto di solidarietà, né la cassa integrazione

Sciopero di due ore ieri per le lavoratrici ed i lavoratori di Confezioni Moda Italia (Cmi) dello stabilimento di Mattarello e presidio davanti alla sede di Confidustria in via Degasperi a Trento dove era convocato l'incontro tra azienda e sindacati per espletare le formalità previste dalle procedure di mobilità. L'azienda del gruppo statunitense Pvh che dà lavoro a circa 120 dipendenti in Italia, 75 dei quali impiegati nello stabilimento di Mattarello, e che realizza collezioni uomo e donna a marchio Clavin Klein, nei giorni scorsi aveva infatti comunicato la volontà di procedere al licenziamento di 10 lavoratori a Mattarello e di due lavoratori a Milano, non rinnovando i contratti a termine a tre addetti. Nell'incontro in Confindustria, Cmi srl ha confermato la volontà di procedere ai licenziamenti sostenendo di aver registrato negli ultimi quattro anni perdite cumulate per quasi 40 milioni di euro a causa della crisi economica, e dichiarando che il gruppo Pvh, dopo una serie di acquisizioni avvenute nel 2012, ora intende procedere alla riorganizzazione delle produzioni. 

"Abbiamo chiesto a Cmi – spiegano Mariano Bernardi (Filctem Cgil), Marco Ravelli (Femca Cisl) e Oslaldo Angiolini (Uiltec Uil) che hanno partecipato alla trattativa – di utilizzare gli ammortizzatori sociali messi a disposizione dalla legislazione nazionale. Ma l'azienda non intende attivare né un contratto di solidarietà, né la cassa integrazione. Anche per questo motivo, insieme ai lavoratori, abbiamo deciso di mantenere lo stato di agitazione e lo sciopero degli straordinari, non escludendo nuove forme di mobilitazione". Il confronto tra azienda e sindacati proseguirà nei prossimi giorni. "Torneremo ad incontrare i vertici di Cmi – annunciano Bernardi, Ravelli e Angiolini – giovedì prossimo, il 1° di agosto. In quell'occasione valuteremo la possibilità di attivare qualche forma di ammortizzatore sociale per evitare la messa in mobilità da un giorno all'altro dei lavoratori Cmi". 

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