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Cronaca

Italia Nostra: "Modifiche alla legge urbanistica sono un grave rischio"

Centri storici: risanare o demolire? E' la domanda al centro dell'assemblea annuale della sezione trentina dell'associazione Italia Nostra

Centri storici: risanare o demolire? E' la domanda al centro dell'assemblea annuale della sezione trentina dell'associazione Italia Nostra, che sabato 15 giugno si riunirà a palazzo Malfatti ad Ala. La scelta del tema si deve alle recenti modifiche alla legge urbanistica provinciale, che costituiscono - spiega una nota dell'associazione - " un grave rischio per il patrimonio edilizio
storico, un danno potenziale tanto rilevante quanto irrimediabile al suo valore culturale ed economico". Italia Nostra ha quindi promosso un appello presso i sindaci dei Comuni trentini - sottoscritto anche dal Fondo Ambiente Italiano e dall'Associazione Dimore Storiche Italiane - perché si "facciano custodi dell'inestimabile patrimonio storico che giace sul territorio a loro affidato".

Infatti, "i piani urbanistici vigenti assoggettano la maggior parte degli edifici dei centri storici a "ristrutturazione". Ora, con una semplice ridefinizione del significato del termine, questo rilevantissimo patrimonio culturale è diventato, ope legis, sostituibile, cioè demolibile e ricostruibile".

"Il fatto stesso che si torni a parlare di demolizioni nei centri storici indica un sorprendente arretramento culturale. Tanto più sorprendente considerato che il "paesaggio" è sempre più invocato dai rappresentanti politici come guida delle loro decisioni. Di quel paesaggio i centri storici sono - di gran lunga - la più importante componente culturale. Non coglierne il valore d'insieme, consentirne la progressiva banalizzazione, è un inaccettabile attentato all'interesse collettivo".

Italia Nostra si augura che i cittadini mostrino più sensibilità e buon senso del legislatore provinciale e non si avvalgano - nel loro stesso interesse - della facoltà di demolire quanto le generazioni passate hanno sapientemente costruito. Tuttavia, non si può affidare il bene comune a un semplice auspicio.
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