rotate-mobile
Cronaca Centro storico

Una nuova casa per i senza fissa dimora, laboratorio per l'accoglienza

La Fondazione Caritro ha deciso di finanziare una nuova sperimentazione del servizio Attività sociali e della cooperativa Villa S. Ignazio: si chiamerà Casa Orlando e dal 22 aprile al 30 giugno ospiterà sedici persone in situazione di fragilità

Il 31 marzo ha chiuso il dormitorio per l'accoglienza invernale allestito quest'anno in una parte dell'ex civica casa di riposo di Trento. Molte le persone che hanno trovato un letto grazie all'intervento dei frati cappuccini e ai volontari (Volontari dell'accoglienza, Croce Rossa, Nuvola e tanti cittadini). Quest'inverno, accanto a loro, anche alcune persone che hanno vissuto l'esperienza della strada: gli hope (homeless peers, questo il nome scelto per gli utenti esperti, quelli che al Centro di Salute mentale di Trento chiamano ufe). Si tratta, tecnicamente parlando, della partecipazione attiva degli utenti che si rivolgono ai servizi alle operazioni si assitenza. Per la Salute mentale di Trento e, più recentemente, anche per i Servizi sociali del Comune, si chiama “fareassieme” scritto così, senza spazi. Un metodo di lavoro, una filosofia, una sfida per fare di più, per fare meglio.

La Fondazione Caritro, che già da diversi anni, nell'ambito dei progetti volti ad alleviare il disagio sociale, sostiene anche l'emergenza freddo, e che nel corso del 2012 ha avuto l'occasione di conoscere e sostenere alcuni progetti di fareassieme, ha deciso di finanziare una nuova sperimentazione proposta dal servizio Attività sociali congiuntamente con la cooperativa sociale Villa S. Ignazio. Si chiamerà Casa Orlando in memoria di una persona speciale che ha creduto nel fareassieme e che ha messo a disposizione la sua esperienza di senza dimora per progettare e migliorare aiuti e servizi per altri come lui.

Aprirà il 22 aprile con l'obiettivo di essere più una casa che un dormitorio, costruita, pensata e gestita insieme a chi ci vive o ci ha vissuto. La provvisorietà di questa struttura non consente di fare investimenti consistenti, solo qualche miglioramento (docce, spazi più confortevoli, ampliamento dell'orario, …), e poi ci saranno gli hope che insieme ai volontari garantiranno sguardi attenti, capacità di ascolto, comprensione.

Dal 22 aprile al 30 giugno Casa Orlando ospiterà sedici persone in situazione di fragilità che per motivi diversi, valutati dal servizio Attività sociali, hanno bisogno di un percorso più lungo e più ricco di relazioni, “perché la dimensione della relazione nella quotidianità – afferma Massimo Komatz coordinatore generale di Villa S. Ignazio – potrà essere un efficace occasione di emancipazione e di responsabilizzazione di scelte autonome, come abbiamo già ampiamente sperimentato nella metodologia della comunità mista costruita negli ultimi cinquant’anni insieme agli ospiti, ai padri gesuiti, a volontari, studenti e ragazzi in servizio civile”. Per questo “si realizzeranno – continua Komatz – anche attività di formazione e supervisione in itinere degli hope e dei volontari, all’interno di un modo di procedere che prevede la collaborazione di tutti e la valorizzazione delle risorse umane e organizzative già presenti in città”. Il progetto prevede infatti di organizzare anche iniziative rivolte agli ospiti e/o ai cittadini, per ora è in progettazione un percorso psico pedagogico in sei puntate sui rischi del gioco d'azzardo in collaborazione con l'associazione Auto mutuo aiuto (Ama).

L'assessore Violetta Plotegher esprime entusiasmo e riconoscimento per questo fareassieme che sta concretizzando il valore della responsabilità condivisa nei confronti delle persone più fragili. Un fare assieme che è espresso dentro la comunità dall'Azienda pubblica di servizi alla persona Civica di Trento, che mette a disposizione la struttura, dalla Fondazione Caritro che sostiene i costi, dalla Cooperativa sociale Villa S. Ignazio coinvolta nella gestione e da tutti coloro (hope, volontari e operatori) che mettono a disposizione i loro talenti perché questo dormitorio diventi più casa possibile.

L'Amministrazione comunale ritiene che la valutazione di questa sperimentazione potrà dare elementi importanti di riflessione per quanto riguarda le prospettive future di gestione di strutture di accoglienza e servizi per i senza dimora. La struttura è offerta in comodato gratuito per permettere la prosecuzione di questo progetto di accoglienza, dopo la pausa estiva, già a partire dal prossimo inverno.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Una nuova casa per i senza fissa dimora, laboratorio per l'accoglienza

TrentoToday è in caricamento