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Call center del sesso: sgominata banda nelle Marche ma c'è anche una casa a Trento

Un poliziotto della Questura di Ancona ha telefonato fingendosi cliente ed è stato indirizzato in un appartamento di Trento. Questo ha dato agli inquirenti l'idea di quanto fosse esteso il giro di quella che è stata descritta come una vera e propria banda, con tanto di segretaria e webmaster. Sei i denunciati, tra cui una coppia di pensionati

Avevano case di appuntamenti nelle Marche, a Senigallia, Castelferretti e Falconara, ma anche una a Trento. Ora sono stati denunciati per favoreggiamento alla prostituzione. La polizia ha scoperto il giro di sesso mercenario partendo da alcuni annunci su internet. Un numero unico per gestire gli appuntamenti, una sorta di "call center".

Un poliziotto ha telefonato fingendosi cliente ed è stato indirizzato verso un appartamento di Trento. Da questo dettaglio sono partite le indagini che hanno poi poi portato a scoprire la banda attiva soprattutto nelle Marche. Le operazioni sono state condotte dagli uomini della Questura di Ancona che hanno scoperto un appartamento a Senigallia, in cui abitavano due prostitute, affittato a nome di una coppia di pensionati, già denunciati in passato per reati analoghi.

I due, marito e moglie, sono stati nuovamente denunciati insieme a due italiani e due donne colombiane: una 37enne intestataria dei contratti di affitto di altre abitazioni prese in locazione dalla banda ed una 35enne che rivestiva il ruolo di "segretaria" fissando gli appuntamenti. Gli altri due italiani denunciati sono un 35enne umbro, che gestiva gli aspetti tecnici del sito, ed il proprietario di due appartamenti usati per gli appuntamenti, un 45enne marchigiano che ha dichiarato di non sapere ciò che avveniva nelle case di sua proprietà. 

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