Calcio e aquiloni per conoscersi a Canova
Integrazione tra la comunità trentina ed i migranti residenti ma anche recupero dei luoghi pubblici periferici della città: sono questi gli obiettivi del percorso che prenderà il via domenica 31 agosto al parco di Canova di Gardolo
Sport e gioco nei quartieri di Trento per promuovere l'integrazione. Prenderà il via domenica prossima il percorso nato dalla collaborazione di diverse realtà trentine, con un triplice obiettivo: valorizzarne la dimensione ludica, legata al gioco, al divertimento, alla gioia; enfatizzarne le potenzialità in termini di socializzazione e di inclusione sociale; dimostrarne l’efficacia come strumento di riqualificazione degli spazi pubblici.
L’obiettivo di questa proposta è il coinvolgimento della comunità locali, trentine ed immigrate, attraverso la “contaminazione” tra il calcio e i giochi tradizionali delle comunità migranti residenti in Trentino. Contaminazione che servirà non solo a mettere in luce le ricchezze culturali presenti sul nostro territorio in ragione dei flussi migratori, ma anche e soprattutto a riportare il calcio al suo essere “gioco”, e quindi spazio sociale di relazioni positive e costruttive.
La prima tappa di questo percorso si terrà domenica 31 agosto dalle ore 16.00 presso il Parco e il Campo da calcio di Canova (Gardolo), a partire da uno spunto culturale fornito dalla comunità afghana: la realizzazione di aquiloni (gioco tradizionale di quell’area del mondo) autoprodotti in un laboratorio aperto a tutte/i. La stessa apertura caratterizzerà l’organizzazione delle partite di calcio: non squadre nazionali, rappresentative delle diverse comunità, non squadre selezionate a priori per abilità, capacità, relazioni pregresse … ma squadre miste per età, genere, comunità di appartenenza, organizzate al momento con criteri casuali, in modo da creare concretamente “contaminazione”, opportunità di conoscenza e scambio, e di dare valore tangibile allo slogan dello “sportpertutti”.
