Anche Divina per il porto d'armi ai condannati: "Mille cacciatori trentini a rischio"
Dopo l'interrogazione del senatore autonomista Panizza anche il leghista Divina si spende per i cacciatori che rischiano di non vedersi rinnovato il porto d'armi per "alcuni trascorsi, anche remoti" dice il senatore
Mille cacciatori trentini rischiano di non vedersi rinnovare il porto d'armi, i conti (a spanne) li ha fatti il senatore della Lega Sergio Divina che chiede un'applicazione meno intransigente del Regio decreto del 1931, ancora in vigore, che vieta a chi è stato condannato in sede penale di possedere armi.
Il primo a sollevare la questione a dire la verità è stato un altro senatore trentino, Franco Panizza, del Patt, con un'interrogazione al Ministero della Giustizia (vedi articolo a fianco). Ora Divina rincara la dose, "slooecitato da moltissimi cacciatori, trentini e non", dice, che potrebbero dire addio al fucile, "per qualche trascorso, anche remoto". secondo Divina il Governo avrebbe sollecitato le Questure ad applicare in maniera più intransigente il decreto, in chiave anti-terroristica.