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Cronaca Sagron Mis / Val de le Moneghe

Boscaiolo morto, la rabbia di Ianeselli: "Barbarie disumana"

Una tragedia che ha colpito un lavoratore in nero, straniero, un giovane operaio dei boschi. Durissimo il commento del segretario provinciale della CGIL

Morto sul lavoro, straniero, assunto in nero. E' una triplice tragedia quella ricostruita dai Carabinieri del Primiero che dopo un mese di inagini hanno scoperto la verità sul boscaiolo, moldavo e residente nel bellunese, ritrovato senza vita nei boschi della Val de le Moneghe. 

Vitali Mardari è morto colpito dal cavo d'acciaio spezzato di una teleferica  per la legna. Il cadavere però è stato trovato molto lontano dal luogo dell'incidente. A chiamare i soccorsi il titolare dell'azienda, che ha detto di essersi imbattuto nel corpo di un estraneo. Un dramma che ha provocato la dura reazione del segretario provinciale della Cgil Franco Ianeselli: "Lavorava in nero, era straniero, è morto lavorando, hanno cercato di occultare il cadavere: a Sagron Mis si è persa ogni umanità" scrive sulla  pagina facebook personale.

A stupire è il, relativo, silenzio dei media e soprattutto delle istituzioni di fronte ad un omicidio, perchè di questo è accusato l'imprenditore bellunese titolare dell'azienda: "per chi ci governa, per chi esterna ossessivamente in difesa del decoro e della tradizione, questa barbarie è diventata una non notizia. Perché le persone non sono tutte uguali. Perché se la vittima è straniera vale di meno. Anche questo è disumano. Dobbiamo reagire".

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