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Cronaca Centro storico / Piazza Dante

Coronavirus: contagi in calo, chiusa un'altra azienda del settore carne

I dati comunicati dalla Provincia e da Apss

Sono 19 i nuovi casi di coronavirus scoperti nelle ultime 24 ore in Trentino. "Un calo rispetto al dato di ieri, che ci fa ben sperare" ha detto l'assessore alla Salute Stefania Segnana comunicando i dati aggiornati a venerdì 18 settembre in una conferenza stampa stranamente convocata alle 12.30 anziché, come fatto negli ultimi giorni, nel tardo pomeriggio. Ieri erano stati scoperti 76 nuovi casi, con più di 2.100 tamponi. Oggi, con 19 casi, i tamponi sono stati 1.794. L'età media dei contagiati è la metà rispetto a marzo, ci sono anche 4 minori. Sale a 12 il numero di persone ricoverate, nessuno in terapia intensiva.

Chiuso lo screening nel settore carni: quasi 300 contagi

Il direttore dell'Azienda sanitaria provinciale Paolo Benetollo ha riferito circa la chiusura della prima indagine epidemiologica su cinque aziende del settore delle carni. Una sola, nella quale il contagio è stato scoperto ieri, è attualmente chiusa. Le altre, al termine degli accertamenti, sono state riaperte. Complessivamente sono stati scoperti 297 casi legati al focolaio del settore carni: due terzi dei contagiati hanno tra i 16 ed i 39 anni e solo 7 persone, chiaramente parenti dei lavoratori, ne hanno più di 70.

Lavoratori stagionali: positivo il 2,9%

Altro settore passato sotto la lente d'ingrandimento è quello dei lavoratori stagionali dell'agricoltura. In questo campo i tamponi effettuati dall'inizio della raccolta (quando è diventato obbligatorio il tampone per chi proviene da Romania e Bulgaria) sono stati circa 1.300. La positività riscontrata, ha detto Benetollo, è del 2,9%. Significa, circa, 37 persone. I lavoratori della raccolta delle mele e della vendemmia seguono la cosiddetta "quarantena attiva": visto che per chi arriva dai due Paesi dell'Europa dell'Est è obbligatorio un isolamento precauzionale di 15 giorni la Provincia ha permesso che queste persone possano comunque lavorare, ma rimanendo in gruppi di quattro sia sul luogo di lavoro che nell'alloggio. In questo modo quando si scopre un caso tra i lavoratori solamente il gruppo di quattro persone viene isolato. 
 

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