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Cronaca Centro storico / Piazza Dante

Coronavirus: 5 decessi, calano i ricoveri ma non i pazienti in terapia intensiva

I dati forniti dalla Provincia e tutte le notizie sulla situazione covid in Trentino

Altri 5 decessi attribuibili al coronavirus in Trentino. Purtroppo i dati forniti dalla Provincia continuano a registrare quotidianamente delle vittime. Anche il "bollettino" aggiornato a martedì 19 gennaio riporta i decessi di  3 donne e di 2 uomini, di età comprese fra 71 e 87 anni. I nuovi positivi sono 143, di cui 35 scoperti grazie a 2.038 tamponi molecolari analizzati da Apss e Fondazione Mach, e 108 con i 998 tamponi antigenici effettuati nelle ultime 24 ore.

"Con l’inizio di una nuova settimana aumentano anche le dimissioni dagli ospedali: ieri sono state 25, numero di gran lunga superiore ai nuovi ingressi che sono stati 10. Attualmente quindi nei vari reparti sono ricoverati 317 pazienti covid (ieri erano 333), di cui 46 in rianimazione", si legge in una nota dell'Azienda sanitaria. Mentre il numero totale dei ricoverati inizia a mostrare segni di diminuzione quello dei posti occupati in terapia intensiva, va detto, è pressoché costante. 

Dei positivi di oggi, 61 sono asintomatici e 73 pauci sintomatici, tutti seguiti a domicilio. Gli ultrasettantenni trovati positivi nelle ultime 24 ore sono 23, mentre sono 2 bambini tra 0-2 anni ed 1 tra 3-5 anni: in totale sono 18 i nuovi casi di bambini o ragazzi in età scolare e le classi in quarantena aumentano: attualmente sono 21. Le notizie positive arrivano dal numero dei guariti, più di 22.000 trentini dall'inizio della pandemia, e dalla campagna vaccinale: ad oggi risultano somministrate 11.574 dosi. 

Vaccinato l'80% degli ospiti Rsa

Sul fronte dei vaccini è in corso la campagna, iniziata negli ultimi giorni dell'anno, per somministrare il vaccino Pfizer al personale sanitario ed agli ospiti delle Rsa. Al 18 gennaio risultano somministrate 11.130 dosi che sostanzialmente corrispondono ad altrettante persone visto che il richiamo per la seconda dose è appena iniziato. L'assessora alla Sanità provinciale Stefania Segnana ha annunciato che entro fine gennaio o al massimo nei primi giorni di febbraio la campagna vaccinale sarà estesa, gratuitamente, a tutti gli ultraottantenni trentini, grazie ad un accordo con i medici di base che somministreranno il vaccino in ambulatorio, e forse a domicilio.

Segnana ha espresso preoccupazione per la dimezzamento delle dosi inviate da Pfizer destinate al Trentino ma l'Azienda sanitaria ha assicurato che questo "taglio" non comprometterà le operazioni in corso. Nel frattempo sono diverse le categorie che chiedono di essere inserite nel Piano: dai sindacati è arrivata la richiesta di dare precedenza anche agli autisti del trasporto pubblico, mentre in Consiglio provinciale è stata avanzata la richiesta di vaccinare, insieme agli anziani, anche le badanti o comunque le persone che li curano a domicilio. 

Zona gialla: dati e polemiche

Il Trentino è stato confermato come zona gialla, unico territorio del Nord Italia. «Ho visto un po' troppo entusiasmo in giro - ha commentato il presidente Maurizio Fugatti - ma se vogliamo rimanere così occorre rispettare ancora di più le regole, perché con i nuovi criteri sarà ancora più facile entrare in zona arancione». Nel frattempo è tornata ad infuriare la polemica sulle modalità di comunicazione dei dati a Roma da parte della Provincia. Ancora una volta l'ex rettore dell'Università di Trento Davide Bassi ha messo sotto la lente d'ingrandimento i numeri del Trentino provando a dare una spiegazione del perchè, con più morti e più posti di rianimazione occupati, il Trentino sia ancora zona gialla. L'articolo ha spinto il Patt, partito di opposizione, a chiedere chiarimenti in aula al presidente. La capogruppo della Lega Mara Dalzocchio ja risposto alle accuse difendendo l'operato trasparente della Giunta. 

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