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Cronaca

Sigilli alle scuole private per dire no al "contributo volontario"

Nella notte tra il 9 e 10 maggio, i militanti del Blocco Studentesco hanno sigillato simbolicamente e affisso striscioni di protesta in tutte le scuole paritarie della regione contro i finanziamenti alle scuole private

Nella notte tra il 9 e 10 maggio, i militanti del Blocco Studentesco hanno sigillato simbolicamente e affisso striscioni di protesta in tutte le scuole paritarie della regione. “IL CONTRIBUTO VOLONTARIO NON PUO' ESSERE OBBLIGATORIO - STOP FONDI PUBBLICI ALLE SCUOLE PRIVATE!”: è questo il titolo della protesta inscenata al Collegio Arcivescovile di Trento, al Gardascuola di Arco e nei licei Marcelline, G.Toniolo e Rainerum di Bolzano. Protesta che è poi proseguita stamattina a Trento, sotto il Palazzo dell’Istruzione, dove i ragazzi del Blocco Studentesco hanno fatto un presidio con bandiere e fumogeni, al grido di “scuola pubblica!”.

“È assurdo che in un momento di crisi come quello attuale le famiglie degli studenti siano costrette a pagare una tassa che viene presentata come volontaria ma che nei fatti è obbligatoria e ricattatoria”, afferma Rolando Mancini responsabile nazionale del Blocco Studentesco. ”Servono fondi per la scuola pubblica? Che si cominci a fare cassa abolendo il finanziamento pubblico alle scuole private senza gravare le famiglie di un ulteriore tassa. Una tassa – prosegue Mancini – che oltre tutto non è proporzionale al reddito, il milionario e il disoccupato pagano la stessa somma. Noi non diciamo che chi ha la possibilità non debba versare il contributo, anzi lo auspichiamo vista la situazione in cui versa la scuola pubblica, ma chi non arriva a fine mese non può sentirsi dire da presidi e professori che se non paga il contributo il figlio non sarà iscritto all’anno successivo”.

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