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Cronaca Centro storico / Via San Martino

Il Bar dei Cavai di San Martino è bottega storica

Fondato il Lunedì dell'Angelo del 1946 il bar che per decenni ha animato il quartiere di San Martino, vedendo avvicendarsi al banco almeno tre generazioni, è diventato ufficialmente "Bottega storica" della città. Il riconoscimento è stato conferito oggi dall'assessore Condini tra cimeli, ricordi e la curiosità riguardo al nome del bar...

Nel lontano Lunedì dell'Angelo del 1946 il Bar dei Cavai nel quartiere San Martino a Trento aveva appena aperto i battenti. Il fondatore Augusto Angeli non poteva immaginare che 68 anni dopo il suo bar saremme diventato "Bottega storica" della città. Oggi il Comune di Trento ha conferito il riconoscimento ufficiale allo storico bar di via San Martino che ha attraversato più di mezzo secolo di storia.

Al bancone si sono ristorati artigiani e commercianti del quartiere, operai, meccanici, "caradori" di passaggio con il carro "parcheggiato" all'angolo di via Torre Verde, in una Trento che, appena uscita dalla guerra, ricominciava a vivere e vedeva rifiorire l'economia, il commercio, la vita pubblica: il locale era anche punto di ritrovo dei tranvieri, autisti del rinato trasporto pubblico cittadino.

Il curioso nome del bar non sembra però avere a che fare propriamente con i cavalli, sebbene il quartiere fosse zona di passaggio di merci, trasportate fino agli anni '60 con i carri. Sembra infatti che siano stati i suoi avventori più fedeli, e più squattrinati, a determinare il nome con cui il bar sarebbe entrato nella memoria cittadina: i "Baroni del sol", ovvero i senzatetto, i disoccupati del dopoguerra che aspettavano l'arrivo di camion da scaricare in piazza Mostra per guadagnarsi qualche lira. Questi personaggi stazionavano al bar in attesa di trovare il lavoro della giornata; inoperosi ma pronti a scattare, stavano al banco in piedi: "en pe' come i cavai", come i cavalli.

Il bar è diventato nei decenni punto di riferimento della contrada ed ha ospitato negli anni '80 la sede del circolo "Dei Redicoi e Reversi" che ancora oggi, spostatosi di qualche decina di metri, anima il quartiere. L'arredamento è stato rinnovato nel 2000 con la nuova gestione dei coniugi Mariarita e Bruno Battistotti ma conserva ancora l'atmosfera di un tempo, oltre ai ricordi ed ai cimeli di oltre mezzo secolo di storia. 

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