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Cronaca

Concorso Baby Life, si cambia ma c'è ancora la "fregatura"

Nelle credenziali da presentare per l'esame di abilitazione infatti non sono accettate le esperienze maturate dalle candidate in asili nido privati, ma soltanto in quelli pubblici

"Certe prese di posizione dell’assessorato all’Istruzione spesso hanno un che di incomprensibile, al limite della pretestuosità - denuncia Bruno Firmani, consigliere Provinciale Idv -. Ci riferiamo alle modalità di accesso all’esame di abilitazione (l’ormai tristemente famoso Baby Life, ndr) alla professione di operatore negli asili nido provinciali".

La delibera numero 2448 del 28 settembre 2012, infatti, apre - finalmente - l’accesso all’abilitazione anche a chi è in possesso di laurea, dopo una lunga ed estenuante trattativa, che voleva escludere i diplomi di laurea in Scienza dell’Educazione, della Formazione, Pedagogia ed equipollenti a favore dei diplomi. Dopo aver finalmente sancito che un titolo di laurea è superiore ad un diploma di scuola media superiore, la delibera in questione pone però altri vincoli alle laureate che si sono precipitate a far domanda di ammissione all’esame. Nelle credenziali da presentare per l’esame di abilitazione infatti non sono accettate le esperienze maturate in asili nido privati,  ma soltanto quelli pubblici.
 
Il motivo? Mistero fitto. "Forse che negli asili nido privati lo standard qualitativo risulta inferiore a quello dei nidi pubblici aventi titolarità pubblica come quelli delle cooperative trentine? - suggerisce Firmani - . Chi l’ha stabilito? In base a quali parametri? Se infatti una ragazza ha lavorato presso il nido dell’Azienda Sanitaria, o dell’Università di Trento, che sono privati,  non può accedere all’esame finale del corso Baby Life? E perché mai?".
 
Secondo il consigliere la questione "Ha tutta l’aria di una discriminazione bella e buona e Italia dei Valori tutelerà con ogni mezzo queste lavoratrici, laureate,  formate, con esperienza,  alle quali si stanno togliendo diritti".
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