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Cronaca

Spaccio e pedopornografia: i carabinieri incastrano una baby gang

Sono state emesse quattro misure cautelari e disposte otto perquisizioni a carico di altrettanti minorenni

Droga e pedopornografia, nei guai minori tra Veneto e Trentino Alto Adige. In tutto sono quattro le misure cautelari personali emesse e otto le perquisizione domiciliare disposte, venerdì 1° aprile, dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni di Trieste, in accoglimento della richiesta della procura dei minori di Trieste.

Pesanti le accuse per il gruppo di minorenni, riconosciuti dagli inquirenti come appartenenti a una baby gang: "associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti" per tre minori, "detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti" per un quarto. Alcuni di questi risultano inoltre indagati per "detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico".

Il fatto emerge, tra le province di Venezia e Bolzano, a conclusione di articolate indagini. I carabinieri della Compagnia di Portogruaro, coadiuvati in fase operativa dal comando provinciale di Bolzano, hanno dato esecuzione a quattro misure cautelari personali in comunità a disposizione dell’autorità giudiziaria e a otto decreti di perquisizione domiciliare, a carico di altrettanti minori. Nello specifico a Bolzano è stato arrestato un giovane e sono state disposte 4 perquisizioni a carico di altri.

L’attività d’indagine era nata pochi mesi prima, a novembre, su iniziativa della stazione carabinieri di Caorle, sotto la direzione della procura della Repubblica del tribunale dei minorenni di Trieste, a seguito di una denuncia in stato di libertà di uno dei minori colpiti da misura cautelare per detenzione di sostanze stupefacenti. Gli accertamenti avevano permesso di ricostruire la cerchia dei contatti e, a dopo aver sentito numerosi minori, tutti in età compresa tra i 13 ed i 17 anni, sono stati raccolti dagli inquirenti dei gravi e convergenti elementi indiziari relativi a una florida associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare hashish e marijuana, avviata durante l’estate 2021 nella città turistica di Caorle, con ordini che venivano effettuati tramite i social.

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