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Cronaca via Belenzani

Gioco patologico: in Trentino 10.000 a rischio

Audizione con le associazioni di categoria e gli enti del privato sociale e no profit riguardo a due distinti disegni di legge sul gioco d'azzardo patologico. Presentati i dati dell'Osservatorio sulla salute che parlano di 10.000 potenziali giocatori patologici, 116 quelli già in cura, ognuno costa 1800 euro l'anno

Sono 10.000 i giocatori a rischio di diventare patologici in Trentino, 116 quelli che stanno affrondanto dei percorsi mirati per uscire dalla dipendenza, sette anni fa erano solamente quattro. Questi i dati diffusi questa mattina dall'Osservatorio della salute, servizio dell'assessorato competente, durante le audizioni presso la quarta commissione riguardo a due distinti disegni di legge proposti da Walter Viola di progetto Trentino e Violetta Plotegher del Partito democratico. I due testi confluiranno in un testo unificato che sarà discusso in consiglio provinciale.

L’indagine è consistita nella somministrazione di un questionario di 15 domande ad un campione statisticamente significativo di 500 sorteggiate a caso dalla popolazione trentina di età compresa fra i 18 e i 69 anni. Dai risultati si evince che il 26% delle persone intervistate hanno avuto esperienze di gioco. Di queste, l’11%, pari a circa 10.000 soggetti può essere considerato a rischio. Le risposte rivelano inoltre che il gioco prevalente è il Gratta e vinci, seguito da Lotto/Superenalotto e dalle scommesse sportive, totocalcio e titip. Solamente il 44% degli intervistati dichiara che saprebbe trovare aiuto per una persona con problemi legati al gioco. bSecondo una stima fatta dal Sert ogni "paziente" affetto da ludopatiacosta alla comunità trentina 1.800 euro l'anno.

Presenti all'audizione anche Confesercenti e Confcommercio, critiche sull'ipotesi di prevedere disincentivi fiscali per i locali che installano slot. "Un approccio proibizionistico non riuscirà a limitare i casi patologici" ha detto Ferruccio Veneri di Confcommercio, sottolineando come in tempi di crisi gli incassi derivanti dai dispositivi di gioco costituiscano un'entrata vitale per molti esercizi, nonchè un gettito pari a 43 millioni di euro per le casse provinciali. Soldi che potrebbero essere in parte destinati proprio alla prevenzione ed alla cura: l'AMA proposto che una quota pari all'1,5% delle entrate erariali derivanti da gioco sia equamente ripartita tra gli enti del sociale che si dedicano a contrastare il fenomeno. 

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