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Morte dell'orso M62: eseguita l'autopsia, mancano gli organi interni

Necessari nuovi test sulla carcassa

Come è morto M62? Si pensava che la risposta certa a questa domanda sarebbe arrivata con l’autopsia eseguita lo scorso venerdì sulla carcassa dell’animale ritrovato senza vita nei boschi sopra Molveno. Tuttavia, saranno necessari nuovi accertamenti in laboratorio per stabilire come è realmente morto uno degli orsi considerati "problematici".

E mentre la Procura di Trento ha aperto un fascicolo a carico di ignoti con l’ipotesi di reato di uccisione di animali (atto evidentemente dovuto per cercare di far luce a pieno sulla vicenda), non si placano i dubbi sulla morte dell’animale. Dal momento del ritrovamento della carcassa, peraltro in avanzato stato di composizione, la prima ipotesi vagliata dai forestali era quella riguardante l’uccisione da parte di un altro orso in uno scontro.

Un’ipotesi che si pensava potesse essere confermata con questa autopsia, alla quale avevano chiesto di partecipare anche le associazioni animaliste, con annessa respinta da parte delle autorità; così non è stato. Il fatto è che essendo in avanzato stato di decomposizione,  mancano gli organi interni, quindi è necessario fare ricorso ad altre analisi per escludere tutte le ipotesi (come ad esempio l’avvelenamento o l’uccisione da parte di un essere umano passando per la malattia) e dare la dovuta conferma.

Nella storia di M62, a differenza dei ben più noti JJ4 e MJ5, non si registrano aggressioni. L’orso è considerato troppo confidente e non scappa alla vista dell’uomo; in Val di Sole, inoltre, sarebbe stato visto più volte a ridosso delle abitazioni alla ricerca di cibo nei rifiuti.

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