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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Povo

Bus 5: due mesi di silenzio senza soluzioni. E i disabili vanno in taxi

Si era deciso di muoversi nella sola direzione attuabile nell'immediato e a costo zero: conciliare gli orari delle lezioni con quelli delle corse. Intanto si scopre che almeno due studenti disabili vanno in facoltà, a Povo, in taxi

Sono passati due mesi dall'ultimo incontro tra studenti e cittadini di Povo con l'assessore ai trasporti del Comune Michelangelo Marchesi per trovare una soluzione al problema del sovraffollamento di alcune corse della linea urbana numero 5. Era il 28 novembre 2012 e ad oggi non è cambiato nulla. Si era deciso di muoversi nella sola direzione attuabile nell'immediato e a costo zero: conciliare gli orari delle lezioni nel polo universitario tecnologico di Povo con quelli delle corse. Solo che non è cambiato nulla: "Questa è l'unica soluzione a breve termine per il prossimo semestre - sostiene il presidente del consiglio degli studenti Rocco Di Filippo - Chiaro che se tutte le lezioni iniziano alla stessa ora il numero di studenti che si sposta verso Povo diventa insostenibile con le corse autobus attuali". Gli studenti chiedono quindi al Comune e all'Università di dare concretezza alle parole di collaborazione espresse durante gli incontri svolti in circoscrizione a Povo, anche con la collaborazione di Michele Brungnara, del circolo Pd del sobborgo.

Anche perché il tempo passa e i disagi si accumulano, come ha spiegato lo scorso 18 gennaio Luca Ciambelli, studente di fisica, in un post sul profilo Faceboook "Amici del trasporto pubblico trentino". "Mi sento in dovere di portare alla luce dei fatti a parer mio scandalosi riguardo al trasporto pubblico trentino. Forse non tutti sanno che un gran numero di bus non sono "abilitati" per la salita di carrozzine (già questo è a dir poco assurdo), inoltre tante fermate, tra le quali quella che più mi ha lasciato perplesso è piazza Fiera, non consentono l'accesso di carrozzine sugli autobus in quanto "non dotate di marciapiede" (questo vale anche per i bus abilitati al trasporto di portatori di handicap). Posso dire nomi e cognomi di portatori di handicap che conosco personalmente, i quali sono costretti ad usufruire del taxi per poter muoversi (ovviamente pagando non poco tale servizio). A parte lo sconcerto personale, ho già provato invano a lamentare queste problematiche. Credo sia lontano da ogni senso di civiltà moderna che in una città come Trento sussistano queste gravissime problematiche. Chiedo a gran voce che venga fatto qualcosa per poter risolvere questo problema, personalmente ritenuto di gran lunga più prioritario di tanti altri dei quali invece si discute accanitamente poichè magari ci riguardano personalmente. Bisognerebbe a mio avviso unire i nostri sforzi verso la risoluzione imminente di questa situazione".

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