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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Gardolo / Via Dante Sartori

Madre di due figli perde assegno famigliare: fa ricorso e vince

La donna aveva diritto all'assegno, ma dopo un controllo della polizia municipale l'Agenzia provinciale competente le aveva tolto il contributo. Lei ha fatto ricorso alla Giunta che le ha dato ragione

Una donna ha presentato ricorso alla Giunta provinciale - e lo ha vinto - dopo che l'Agenzia provinciale per l'assistenza e la previdenza integrativa le aveva tolto l'assegno regionale di assistenza famigliare. Il 6 settembre 2010 la donna aveva presentato domanda di concessione dell’assegno regionale al nucleo famigliare per l’anno successivo (il 2011), dichiarando di essere l’unico genitore presente nel nucleo famigliare in quanto conviveva con la figlia minorenne in assenza dell’altro genitore, dal quale era separata legalmente dal 9 aprile 2009.

L'11 gennaio 2011 l’Agenzia provinciale aveva concesso alla donna un assegno regionale da 840 euro, aumentato poi a 953,07 quando la donna presentò un'ulteriore richiesta, questa volta nel settembre 2011. Un importo che però è stato solo parzialmente liquidato, visto che su espressa richiesta dell’Agenzia provinciale aveva chiesto alla polizia municipale di Rovereto di svolgere alcuni accertamenti sulla reale situazione famigliare della donna, in particolare se fosse effettivamente l’unico genitore presente nel nucleo familiare.
 
A momento del controllo, nell'ottobre del 2011, l’ex-marito della donna - che pure risultava emigrato in Germania - era presente nell’appartamento dove la signora vive con i due figli. La polizia municipale aveva anche scritto nel rapporto che l'ex marito si era dichiarato ospite per alcuni giorni, il tempo necessario per espletare le pratiche di riconoscimento del secondo figlio. Solo che il riconoscimento, in realtà, era già stato effettuato più di un mese prima.
 
A quel punto l’Agenzia provinciale aveva comunicato alla donna che non poteva essere considerata genitore unico e invitava la stessa ad inserire nella domanda di agevolazione la condizione economica del coniuge. Non essendo però arrivati nuovi elementi per qualificare diversamente il nucleo familiare della donna, il beneficio derivante dall'assegno regionale venne fatto decadere. La donna ha fatto ricorso contro questa decisione, appellandosi alla Giunta provinciale, competente in materia.
 
La ricorrente contestava la decisione dell’Agenzia dichiarando di essere l’unico genitore presente nel nucleo familiare ed evidenziando che la diversa conclusione alla quale è giunta l’Agenzia è basata su un unico accesso da parte della Polizia Municipale presso la sua abitazione. A sostegno delle proprie ragioni rileva anche di aver presentato la domanda di assegno al nucleo familiare solo dopo essersi legalmente separata dal marito, successivamente trasferitosi in Germania, e di aver avuto profondi contrasti con quest’ultimo sfociati in una querela presentata il 29 settembre 2009. Infine, a prova del fatto che vive sola con i due figli, la donna ha anche portato delle dichiarazioni di testimoni. produce delle dichiarazioni testimoniali. Il materiale prodotto dalla donna, alla fine, ha convinto la Giunta. La donna, quindi, dovrebbe poter riottenere l'assegno regionale.
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