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Maxi operazione

Spaccio: 70 denunce, sequestrati chili di droga, soldi e un bar in centro

I dettagli della maxi operazione della guardia di finanza trentina che ha bloccato la filiera dello spaccio tra nord Italia e Austria

Settanta narcotrafficanti sono stati identificati e denunciati dalla guardia di finanza di Trento, che ha inoltre sequestrato oltre 21 chili di droga e 85.795 euro in contanti. Tra i narcotrafficanti denunciati, 53 sono stati arrestati. Sono i dettagli della maxi operazione della guardia di finanza trentina iniziata a marzo del 2020. Le ultime evidenze delle indagini sono state rese note durante la conferenza stampa di martedì 15 marzo del 2022. Lo stupefacente sequestrato, una volta venduto al dettaglio, avrebbe garantito alle due associazioni di narcotrafficanti introiti per 2 milioni di euro.

Maxi operazione: arresti e sequestri per droga della Guardia di Finanza

Dalle prime luci dell’alba di martedì, oltre cento militari e unità cinofile antidroga delle fiamme gialle trentine, stanno effettuando arresti e perquisizioni nel nord Italia nei confronti di un'agguerrita associazione per delinquere, articolata in quattro gruppi interconnessi, composta prevalentemente da persone di origine albanese, italiana e magrebina, che si dividevano il mercato dello spaccio tra le province di Trento e Bolzano, con importanti ramificazioni in Austria, Paese verso il quale veniva esportata una parte delle ingenti partite di droga “gestite” dal sodalizio criminale.

L'operazione 

Si tratta dell’operazione antidroga denominata “#continuoaspacciare”, che si è conclusa a metà marzo con l’esecuzione di trentadue misure di custodia cautelare in carcere, ventotto delle quali eseguite sul territorio nazionale (province di Trento, Bolzano, Verona, Milano, Ferrara e Bologna) e le restanti quattro all’estero con l’attivazione del Mae (Mandato di Arresto Europeo) e del mandato di cattura internazionale in Francia e Albania, oltre a quattro obblighi di dimora emessi dal Gip del tribunale di Trento. Le ultime si aggiungono ai ventuno arresti in flagranza di reato già effettuati nel corso delle indagini, per un totale di cinquantatré arrestati. In circa due anni di indagine, inoltre, sono stati sequestrati oltre 21 chilogrammi di sostanze stupefacenti tra cocaina, eroina, hashish e marijuana, 85mila e 795 euro in contanti e beni di pregio per un valore di 35mila euro.

Nella stessa indagine è finito un rinomato bar-caffè che si trova in centro storico a Trento, in piazza Duomo, chiuso e posto sotto sequestro preventivo dalla guardia di finanza trentina, in esecuzione del decreto del Gip del tribunale di Trento. Come spiegato dagli inquirenti, il locale è risultato essere nella disponibilità di alcuni narcotrafficanti e utilizzato come luogo di spaccio per la clientela più facoltosa. Contestualmente sono stati sequestrati i conti correnti bancari e postali degli indagati e alcuni beni di lusso, come orologi di valore e autovetture.

Le indagini sono iniziate all'inizio della pandemia, a marzo del 2020 e sono state dirette dalla Procura Distrettuale di Trento, condotte dalle unità speciali antidroga del Gico (Gruppo di Investigazione sulla Criminalità Organizzata) in forza al nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Trento. 

I finanzieri trentini sono riusciti, grazie all’ausilio di attività tecniche, di prolungati servizi di osservazione e pedinamento, oltre alle numerose azioni di riscontro sul territorio, ad acquisire elementi gravemente indizianti, nell’ipotesi accusatoria, su una strutturata associazione per delinquere dedita all’importazione dal nord Europa di grandi partite di stupefacenti come cocaina, eroina, hashish e marijuana, “commercializzate” prevalentemente in nord Italia e Austria, principalmente in quello che è stato definito dagli inquirenti il "ricco mercato" regionale del Trentino-Alto Adige.

I narcotrafficanti, suddivisi in quattro gruppi operativi, utilizzavano numerose precauzioni per eludere i controlli delle forze dell’ordine, come ad esempio staffette per non "perdere" i carichi di droga, oppure la pianificazione degli appuntamenti per la consegna della droga attraverso varie chat sui social network. L’organizzazione, inoltre, si occupava anche di dare assistenza alle famiglie degli arrestati, elargendo denaro e provvedendo al pagamento delle relative spese processuali.

Attività investigativa

Per sgominare la vasta rete di narcotraffico, fondamentale si è rivelata l’attività info-investigativa operata dagli investigatori trentini con la Landeskriminalamt di Innsbruck (Austria) ed Europol (ufficio europeo di polizia), con la preziosa collaborazione dello Scico (Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata) della guardia di finanza di Roma, attraverso il ricorso a procedure di cooperazione internazionale attuate tramite il II reparto “Coordinamento informativo e relazioni internazionali” del comando generale del corpo e la Dcsa (Direzione Centrale per i Servizi Antidroga) del Ministero dell’Interno.

"L’attività di servizio - si legge in una nota - testimonia concretamente l’efficace azione posta in essere dalle fiamme gialle che, in maniera incessante, anche in un periodo emergenziale come quello in cui stiamo vivendo dagli inizi del 2020, hanno inflitto un duro colpo ai canali di rifornimento dello stupefacente del Trentino-Alto Adige, confermando, ancora una volta, il ruolo primario della guardia di finanza quale polizia economico-finanziaria proiettata al contrasto internazionale dei più gravi fenomeni criminosi al fine di garantire la tutela della salute pubblica e la sicurezza del Paese".

Il commento del sindaco di Trento

Il sindaco di Trento, Franco Ianeselli ha così commentato la notizia: “Un bar che funzionava anche da base dello spaccio di stupefacenti nel cuore della città. Lo ha scoperto la Guardia di finanza, a cui va la nostra gratitudine per non aver sottovalutato segnali e frequentazioni inquietanti che in molti avevano notato e segnalato. Di fronte a questa operazione, oggi c'è lo sconcerto per la protervia con cui i criminali hanno scelto il salotto di piazza Duomo per i loro traffici illeciti. Ma d'altro canto ci sentiamo anche rassicurati da un'indagine che ha permesso di sequestrare soldi e stupefacenti e insieme di smantellare un'organizzazione che aveva ramificazioni anche all’estero. Ancora grazie dunque alla Guardia di finanza e alle forze dell'ordine che con costanza contrastano l'illegalità anche quando si nasconde sotto la parvenza di attività rispettabili.”

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