rotate-mobile
Il caso

Sara Pedri, il lago di Santa Giustina mai così basso. La sorella: “È un segno, cerchiamola”

Si auspica una riapertura delle ricerche della 31enne di Forlì. Lo scorso ottobre l’ultimo tentativo dei sommozzatori

“In questi giorni ci sono pervenute da Cles delle immagini del lago Santa Giustina.  Le persone del posto, che hanno preso a cuore il caso di Sara, non mancano mai di informarci attraverso articoli ed immagini mostrandoci la loro solidarietà e vicinanza nonostante la distanza”.

Inizia così il post di Emanuela Pedri, la sorella di Sara, la 31enne forlivese le cui ricerche nel lago di Santa Giustina da parte dei sommozzatori si sono interrotte lo scorso 18 ottobre.

Il post di Emanuela Pedri-3

Ora, il livello basso del lago fa sperare Emanuela e i suoi familiari: l’obiettivo è una riapertura delle ricerche, con l’auspicio che questo fenomeno di acqua bassa possa finalmente portare alla chiusura definitiva della vicenda di Sara Pedri, naturalmente con un esito differente rispetto al passato, quindi con il suo ritrovamento.

“Abbiamo voluto rilanciare un appello, sperando di poter ritornare ancora una volta sul posto dove poco tempo fa, esperti professionisti  erano riusciti attraverso i cani molecolari, ad individuare due punti, proprio quei punti, dove oggi parrebbe essersi abbassata notevolmente l’acqua. Un fenomeno atipico si dice... magari vuole essere semplicemente un segno ed un invito a riprovarci” scrive Emanuela Pedri sui social.

Non resta che attendere di vedere se questo appello si concretizzerà.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sara Pedri, il lago di Santa Giustina mai così basso. La sorella: “È un segno, cerchiamola”

TrentoToday è in caricamento