Il futuro del Parco nazionale dello Stelvio non deve passare dal suo smembramento ma va rilanciata l'idea di un parco transnazionale evitando chiusure localistiche. Questo l'appello lanciato da 13 associazioni ambientaliste alla vigilia della riunione della Commissione dei 12, in cui chiedono di non approvare lo schema di Norma di attuazione relativa alla delega di funzioni amministrative statali riguardanti il Parco nazionale dello Stelvio. L'appello e' firmato da Cai, Cipra, Enpa, Fai, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness, Eppaa, Sat, Pro Natura, Touring Club, Wwf. "Non bisogna lasciare morire il Parco per rispondere a sollecitazioni partitiche e lobbistiche: ci vuole unitarieta' nella sua gestione per costruire linee guida e avere un reale controllo con la partecipazione di tutti nel creare norme condivise", hanno detto a Trento i rappresentanti delle associazioni ambientalisti in una conferenza stampa in cui hanno reso noto di essere stati informati che la Commissione dei 12 non ha ancora raggiunto un'intesa sulle Norme di attuazione. "Un Piano parco con relativo regolamento, approvati dalle Province di Trento e Bolzano, e' inaccettabile e non coerente con l'indirizzo comunitario promosso dalla Convenzione delle Alpi", sottolineano gli ambientalisti che lamentano la mancanza di una direzione scientifica "unitaria e autorevole" e di un presidente e denunciano la "deresponsabilizzazione, anche finanziaria, della Regione Lombardia nelle futura gestione dell'area protetta".