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Cronaca

Amianto: in Trentino oltre 4500 sopralluoghi per trovare i siti da bonificare

Quasi tutti i tumori della pleura sono dovuti a inalazione di fibre di amianto avvenuta in periodi anche molto lontani nel tempo. Si tratta di tumori relativamente rari (1.000 casi l'anno in Italia, circa 4 in Trentino) la cui frequenza è però aumentata

Ben 111.677 ettari di territorio scandagliato, per un totale di 4505 sopralluoghi complessivi, che hanno portato ad individuare 1426 siti con presenza di coperture in amianto in Trentino. Il dato emerge dal bollettino della Regione, dove è stato pubblicato l'elenco dei beni contenenti amianto suddivisi per categoria e località. Le operazioni di mappatura effettuate, per individuare probabili coperture in cemento amianto, sono state condotte in parte con le riprese con tecnica Mivis che hanno interessato 111.677 ettari del territorio provinciale, mentre il restante territorio è stato oggetto di verifiche aeree dirette. Sono stati quindi pianificati i sopralluoghi (affidati dall'Azienda sanitaria a ditte specializzate) finalizzati, da una parte a verificare la corrispondenza di quanto rilevato con le riprese o riferito dai privati, e dall'altra alla classificazione degli edifici mappati o rilevati successivamente, mediante attribuzione del punteggio 'I.D.' a ciascun sito mappato. 

I sopralluoghi si sono svolti nel 2012, sono proseguiti nel 2013 e si sono conclusi nel 2014 su tutto il territorio provinciale, per un totale di 4505 sopralluoghi complessivi, che hanno portato ad una evidenza di circa 1426 siti reali con presenza di coperture in amianto, che sono poi stati suddivisi per competenza territoriale, per avere un riscontro da parte dei Comuni stessi in ordine alle bonifiche in corso di lavori o a situazioni sospette di ulteriori coperture in amianto. Infatti sia nel 2013 che nel 2014, ci sono state circa 500 bonifiche all'anno. 

Gli immobili con presenza di amianto sono divisi in tre categorie: quelli da sottoporre a bonifica urgente (entro 1 anno), quelli per per i quali è già stata presentata dichiarazione di inizio di attività, e le strutture con con danni inferiori al 10%, per le quali non è previsto nessun intervento immediato di bonifica, ma unicamente la rivalutazione dell'indice di degrado con frequenza triennale rispetto alla data dell'ultimo sopralluogo. La scelta degli interventi da mettere in atto dipende dall'entità del rischio ed è legata a molti fattori. C'è possibilità che le fibre di amianto vengano rilasciate nell'aria se: la superficie è danneggiata, graffiata o fratturata; il materiale è stato esposto a contatti meccanici o a danneggiamenti accidentali). 


I rischi sanitari e i casi in Trentino

Le fibre di amianto inalate possono causare gravi malattie, in particolare, ma non solo, a carico dell'apparato respiratorio. L'effetto cancerogeno dell'amianto è superiore a quello noto del fumo di sigaretta e anzi lo potenzia, nel senso che il rischio di tumore di un fumatore esposto contemporaneamente a fibre di amianto è molto maggiore. Quando inalato a dosi elevate o per lungo tempo, l’amianto può provocare malattie dei polmoni (asbestosi) mentre i tumori, in particolare quelli della pleura, possono essere causati anche da dosi molto basse. Non riusciamo a sapere quanti tumori del polmone possano essere attribuiti all’amianto; sappiamo invece che quasi tutti i tumori della pleura chiamati mesoteliomi sono dovuti a inalazione di fibre di amianto avvenuta in periodi anche molto lontani (fino a 30, 40 anni prima). Si tratta di tumori relativamente rari (1.000 casi all'anno in Italia, circa 4 in Trentino) la cui frequenza è però aumentata costantemente negli ultimi anni. Una parte di essi colpisce chi ha lavorato in passato con l'amianto ma una parte è attribuibile a esposizioni non lavorative o ambientali. Benché la scienza oggi non sia in grado di stabilire con certezza un livello di esposizione ad amianto che sia sicuro, ciò non significa ovviamente che qualsiasi esposizione sia di per sé pericolosa. Anche se è meglio non rischiare.

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