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Aggressioni in carcere, i sindacati incontrano Fugatti: "Servono almeno 30 nuovi agenti"

A Spini di Gardolo la polizia penitenziaria può contare su 150 agenti a fronte dei 227 che sarebbero previsti. Nel 2021 si sono verificati 16 tentati suicidi e 73 aggressioni

A una settimana dall'aggressione da parte di un detenuto ai danni di un agente del carcere di Trento, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ha incontrato i sindacati di polizia penitenziaria. Al centro gli annosi problemi della casa circondariale di Spini di Gardolo: la carenza di organico (150 agenti a fronte dei 227 che sarebbero previsti), le aggressioni a danno degli agenti (73 nel solo 2021), le difficoltà nel garantire le attività trattamentali previste, con ripercussioni anche sul benessere degli stessi detenuti (90 atti di autolesionismo e 16 tentati suicidi nel 2021).

“Porteremo queste istanze all’attenzione del ministero della Giustizia - ha promesso Fugatti - per ottenere una risposta che consenta di garantire in primo luogo la sicurezza di chi lavora dentro la casa circondariale”. Il presidente della Pat ha detto che informerà il commissario del governo sui contenuti del colloquio e che è in programma una visita congiunta con il prefetto Gianfranco Bernabei nella struttura di Spini. 

Il presidente Maurizio Fugatti e l’assessore Mirko Bisesti assieme ai dirigenti provinciali ricevono i sindacati di polizia penitenziaria (ufficio stampa Pat)-2

“Fugatti conosce benissimo il problema da anni e fino ad ora non ha fatto assolutamente niente”, accusa il consigliere provinciale di minoranza Alex Marini (M5s). Il riferimento è a un’interrogazione presentata dal Movimento sul tema della carenza di personale nel dicembre 2020 e ignorata da Fugatti: “Il presidente non si è degnato di affrontare il problema e nemmeno di rispondere”.

Le aggressioni nel carcere di Trento non sono una novità: lo stesso detenuto che il 16 marzo ha colpito alla testa un agente con un "machete rudimentale", a gennaio era stato protagonista di un'aggressione a due poliziotti, uno dei quali è rientrato al lavoro da meno di un mese. Solo nel mese di ottobre gli agenti hanno subito violenze da parte dei detenuti il 19il 20 e di nuovo il 29 ottobre

Anche per questo Sinappe ha chiesto conto a Fugatti dell'audizione avuta dal sindacato già lo scorso novembre con la commissione del Consiglio provinciale. "Abbiamo dato seguito alla segnalazione sia sulla carenza di personale che sulle aggressioni al ministero della Giustizia", ha risposto Fugatti.

Per il sindacato servono almeno altri 30 agenti ma per questo è necessario un intervento della Pat nei confronti del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap) del ministero della Giustizia: "Al momento - spiega il segretario regionale del Sinappe Andrea Mazzarese - il ministero prevede di assegnare 30 poliziotti penitenziari in tutto il Triveneto, ovvero in 16 istituti penitenziari". "È giunto il momento di mettere in campo misure concrete e durevoli - conclude Marini - per esempio chiedendo con forza al governo l’istituzione di un apposito provveditorato che consenta di intervenire per tempo e di interloquire in maniera rapida con i ministeri competenti ogni qual volta se ne presenti la necessità".

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